by Redazione | 26 Novembre 2020 12:16
Cambiano le regole per gli agriturismi in Veneto: è stato infatti approntato in questi giorni un disegno di legge per innovarne la disciplina, su proposta dell’assessore all’agricoltura e al turismo della regione Veneto, Federico Caner, per migliorare la regolamentazione delle attività turistiche connesse al settore primario.
«L’obiettivo – spiega lo stesso Caner – è di aggiornare e attualizzare la legge regionale in materia di agriturismo, pescaturismo, ittiturismo, turismo rurale, fattorie didattiche, cioè di quella ricca e multiforme offerta turistica veneta collegata all’agricoltura, un ambito di notevole dinamicità e in continua espansione. Oggi gli agriturismi nella nostra regione sono circa 1.450 e più del 65% di questi dispone di servizi ricettivi».
La modifica è stata sollecitata dagli stessi operatori che avevano chiesto di innovare la legislazione in materia al fine di concretizzare le potenzialità di sviluppo delle attività, sia ampliando la gamma dei servizi che compongono l’offerta, sia per chiarire alcuni aspetti amministrativi dopo il trasferimento delle competenze delle Province in materia di turismo e agriturismo alla Regione e ai Comuni.
Già prima del tragico manifestarsi del Covid era evidente il trend di crescita del settore ricettivo agrituristico – precisa l’assessore – nel 2019 in Veneto erano state registrate oltre un milione di presenze, con un aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente.
Una prima proposta di riforma di questa legge era già stata inviata in Consiglio lo scorso luglio ma era decaduta con la fine della legislatura. Nel frattempo si sono palesate alcune necessità ma anche nuove opportunità, come la possibilità di inserire, oltre all’enoturismo già previsto nella prima proposta, anche l’oleoturismo, approvato in questi mesi a livello nazionale.
Nel disegno di legge è prevista una semplificazione amministrativa per gli agriturismi che intendono svolgere anche le attività di turismo rurale; le stesse attività di turismo rurale sono state suddivise in tre aree tematiche le cui attività “connesse con l’azienda agricola” verranno definite in apposito provvedimento.
Per la ristorazione è stata aumentata la quota dei prodotti di qualità e del territorio, ampliando la gamma anche ai Prodotti di montagna (indicazione facoltativa) e ai Prodotti tradizionali; prevista anche per gli agriturismi la possibilità di effettuare pasti pronti per l’asporto o la consegna, pur nell’ambito del numero massimo di pasti annui autorizzati.
Per le fattorie didattiche sono stati meglio esplicitati gli obiettivi specifici di questa tipologia di attività; alcune modifiche concernono infine la riorganizzazione, la semplificazione e una maggior trasparenza nelle procedure per il riconoscimento delle diverse attività previste dalla legge.
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