VOICE OF LEADER di Leonardo Massa – Il boom che sta vivendo il turismo globale sin da quando la curva pandemica ha iniziato a scendere sotto i livelli di guardia, per poi sparire completamente, sta viaggiando di pari passo con l’incremento dei prezzi e nonostante l’incremento dei prezzi.
In altre parole, se da un lato le persone si dicono preoccupate per gli effetti che l’inflazione genera su tutte le voci della spesa familiare, dall’altro queste stesse persone non sono in alcun modo disposte a rinunciare alle proprie vacanze.
Quale sia il fattore che ha generato questo boom è ancora incerto: forse è il budget extra accumulato dalle famiglie per via delle vacanze cancellate durante il lockdown. Forse è il desiderio di viaggiare, cresciuto a dismisura per via della prolungata rinuncia imposta durante la pandemia. O forse è quel fenomeno chiamato “workation”, che permette di lavorare anche in vacanza e viceversa.
Quello che sappiamo è che la gente vuole andare in vacanza, anche a costo di pagare di più oppure partendo nei periodi di bassa stagione.
In questo contesto il turismo organizzato e la rete agenziale possono giocare un ruolo sempre più cruciale perché, con una spesa sempre più significativa sul bilancio familiare, inevitabilmente crescono le persone che preferiscono affidare il budget destinato alle proprie vacanze a professionisti del turismo, in modo da ridurre al minimo rischi e imprevisti.
Cambiano, quindi, le esigenze e i pesi all’interno dei pacchetti vacanza. Il “fai da te” lascia spazio all’organizzazione e alla pianificazione anticipata. L’affidabilità degli operatori e delle strutture diventa cruciale nella scelta della vacanza. E crescono anche i pacchetti assicurativi che coprono eventuali intoppi o cancellazioni.
Al contrario, per cercare di risparmiare da qualche parte, si vanno a tagliare i costi per lo “spostamento”. Ovvero, dal momento che i prezzi degli aerei non accennano a diminuire, spesso il lungo raggio lascia spazio al medio raggio e il medio raggio cede il passo al corto raggio. Un esempio? Per il ponte del 2 giugno il 94% degli italiani in vacanza è rimasto dentro i confini italiani (fonte Federalberghi/Acs Marketing Solutions).
Vincono le destinazioni turistiche raggiungibili più facilmente e vincono, ad esempio, anche le crociere nel Mediterraneo in tutti i 12 mesi dell’anno, che permettono di partire in qualsiasi stagione dal porto più vicino a casa consentendo allo stesso tempo di arrivare fino alle località più remote che si affacciano nel Mare Nostrum.
Vince il turismo organizzato, grazie a competenza, affidabilità, economie di scala e anticipazione.
Bisogna cogliere l’opportunità che offre questo periodo, aggiornando le offerte e le proposte di viaggio per andare incontro alle nuove esigenze di chi vuole prenotare la propria vacanza. Carpe diem: il vento del turismo sta soffiando in modo sempre più forte, anche più forte dell’inflazione, perché ormai occupa una parte sempre più irrinunciabile della vita di tutti noi.
E quindi… Buon Vento!