Un miraggio più che un progetto, quasi un’allucinazione collettiva. Arriva in questi giorni, infatti, l’ennesima proroga da parte dell‘Unione europea del visto elettronico Etias. Questa volta l’introduzione dell’European Travel Information and Authorization System slitta al 2025, dopo aver subito già una prima proroga dal 2021 all’anno successivo, poi una al 2023, e un’ulteriore slittamento al 2024.
L’Etias è il visto elettronico che dovrebbe – il condizionale ormai è d’obbligo – essere valido per i viaggiatori che arriveranno in Europa da oltre 60 Paesi, tra cui anche gli Stati Uniti, e che dovranno pagare una fee di 7 euro.
Secondo il portale Schengen Visa Info, che ha citato alcuni funzionari dell’Unione Europea, l’avvio del programma è stato posticipato a maggio 2025 a causa di alcuni ritardi nell’entrata in vigore del nuovo sistema di controlli post Brexit – l’Entry Exit System (Ees) – alle frontiere dell’Unione europea.
Si tratta di barriere automatizzate che dovranno essere installate a tutte le frontiere internazionali terrestri, marittime e aeree nello spazio Schengen. L’Entry Exit System è collegato direttamente all’Etias e la loro introduzione, o slittamento, sembra andare di pari passo.
A gennaio scorso, infatti, l’introduzione dell’Ees è stata spostata a fine 2023: a questo punto sembra che non riuscirà a entrare in vigore per quella data. Di conseguenza anche l’Etias non sarà più attivato entro il 2024.
L’anticipazione di Schengen Visa Info non ha ancora avuto la conferma ufficiale del portale Home and Affairs dell’Unione europea presso la Commissione europea di Bruxelles, ma nelle precedenti proroghe il portale aveva sempre aggiornato i nuovi avvisi solo dopo le notizie apparse sui media.
Lo strumento, simile all’Esta statunitense, monitora i visitatori esenti dalla richiesta di visto e doveva essere introdotto di base nel 2021. La pandemia da Covid-19 e i rilievi fatti dai singoli Stati stanno però ritardando l’avvio delle operazioni.
I viaggiatori che richiederanno l’Etias – il documento una volta rilasciato ha una durata di tre anni – dovranno fornire dati come le informazioni sanitarie e anagrafiche così come i titoli di studio di cui si è in possesso e le proprie esperienze di lavoro.
L’European Travel Information and Authorisation System entrerà in vigore, tra gli altri, anche per i cittadini di Regno Unito, Stati Uniti, Emirati Arabi, Giappone, Brasile e Australia.