by Andrea Lovelock | 26 Gennaio 2021 14:13
Per il settore turistico del Regno Unito potrebbe essere il punto di non ritorno: è l’allarme lanciato dal World Travel & Tourism Council (Wttc) che evidenzia come – con l’introduzione di nuove quarantene alberghiere da parte del governo britannico – l’intera filiera turistica andrà incontro al completo collasso.
Il Wttc, che rappresenta il settore privato globale di viaggi e turismo, riprende l’allarme già lanciato da Iata[1] e teme che l’impatto paralizzante delle nuove proposte prese in considerazione dal governo britannico possa causare danni irreparabili a un settore che contribuisce con quasi 200 miliardi di sterline all’economia britannica.
La preoccupazione segue nove mesi di restrizioni di viaggio devastanti, che hanno lasciato decine di aziende schiacciate, milioni di posti di lavoro persi o messi a rischio e la fiducia di viaggiare ai minimi storici. E ora si rischia davvero il totale collasso del comparto. Per scongiurare questo pericolo il governo britannico deve rivedere le rigide restrizioni.
Gloria Guevara, presidente e ceo del Wtt osserva: «Il settore dei viaggi e del turismo nel Regno Unito è in lotta per la sopravvivenza e si rivela un sistema ormai molto fragile. Con l’introduzione delle quarantene alberghiere, viaggiatori e vacanzieri semplicemente non prenoterebbero viaggi d’affari o di piacere sapendo che dovrebbero pagare per isolarsi in un hotel, causando un drastico calo dei ricavi in tutto il settore. Dalle compagnie aeree agli agenti di viaggio, dalle società di gestione dei viaggi alle società di viaggi, l’effetto sulle aziende di viaggio del Regno Unito sarebbe devastante, ritardando ulteriormente la ripresa economica».
Per Gloria Guevara le misure introdotte dal governo solo la scorsa settimana – la prova di un test Covid-19 prima della partenza, seguito da una breve quarantena e un altro test se necessario – «siano sufficienti a fermare il virus sul suo percorso e consentire comunque la libertà di viaggiare in sicurezza. Un certo numero di Paesi, come l’Islanda, hanno implementato con successo un regime di test all’arrivo, che ha frenato la diffusione, garantendo nel contempo che i confini rimangano aperti. Quindi, è fondamentale dare un tempo di operatività per rendere efficaci queste misure senza adottare ulteriori restrizioni e procedure che condannerebbero l’intero settore dei viaggi ad un quasi certo collasso».
Il Wttc ritiene che ci sia spazio per adottare una combinazione di test, riconosciuti a livello internazionale, vaccinazioni effettuate e obblighi di mascherine e altre osservanze igienico-sanitarie, che permetta di ripartire anche nel comparto dei viaggi e delle vacanze.
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