by Mariangela Traficante | 18 Dicembre 2020 10:10
Il colpo del Covid è stato duro per la Sardegna, che deve fare i conti con pesanti cali e la necessità di ritrovare i mercati internazionali: «Dal 2015 eravamo cresciuti del 7,5, con l’internazionale a trainare, quest’anno ci attendiamo un -65%, con una perdita di 1 milione 50mila passeggeri – spiega Mario Garau, route development Olbia Airport – Siamo scesi da 19 a 13 mercati serviti, perdendo i collegamenti sulla Russia e con Uk in calo. L’interesse dei vettori comunque rimane alto per una destinazione come la nostra percepita premium». L’Aeroporto di Olbia ha fatto il punto nel corso di Outlook 2021, una serie di incontri virtuali tra esperti per inquadrare i possibili scenari post Covid.
Sul fronte del malessere delle compagnie aeree, non ci sono grosse novità: la difficoltà maggiore è l’impossibilità di pianificare a causa del susseguirsi di dpcm e decisioni contrastanti da parte del governo. «Riscontriamo più difficoltà proprio in Italia rispetto agli altri mercati», lamenta Valeria Rebasti, commercial country manager Italy di Volotea. E c’è anche un altro risvolto: «I passeggeri rimangono nel dubbio e chiedono costantemente di modificare le date dei biglietti». Per Lorenzo Lagorio, country manager Italy di easyJet: «Chiaramente il mercato domestico avrà una crescita più veloce, ma sarà importante anche il business travel. Sul fronte internazionale, finché ci sarà l’emergenza sanitaria il ruolo-chiave lo giocheranno le misure concordate tra i Paesi, per esempio sul fronte dei test rapidi: sarebbe auspicabile che ci fossero standard internazionalmente riconosciuti e accettati».
S7 GIOCHERÀ D’ANTICIPO CON I RUSSI. Invece, proprio dalla Russia potrebbero arrivare presto buone notizie, come ha annunciato Marzio Scamolla, country manager S7. «La propensione al viaggio da parte dei russi è forte come anche la richiesta per l’estate, tanto che stiamo lavorando per anticipare l’avvio della stagione qualora la riapertura delle frontiere lo permettesse», spiega il manager. Anche sulla Sardegna la compagnia punta a riconfermare i voli plurisettimanali su Cagliari e Olbia.
L’unico neo è che a beneficiare della ripresa potrebbe essere soprattutto il trade russo: «Ci sarebbe piaciuto destinare una buona parte dei posti agli operatori italiani, così non è andata perché la richiesta da parte di quelli russi è stata davvero forte e a tariffe più alte. Sardegna, Puglia e Sicilia sono le destinazioni più richieste».
DAT, SEMPRE OPERATIVI MA PIÙ SNELLI. L’occasione non è servita solo a fare il punto sulla Sardegna, ma anche a fotografare lo stato generale di compagnie e trasporto. Il Covid ha sparigliato le carte e «anche in un Paese come la Danimarca, dove solitamente si programma con anticipo, si è ancora in colloqui con gli operatori per capire il da farsi», spiega Luigi Vallero, general manager Italy di Dat, che appunto ha la casa madre nel Paese nordico ma in Italia opera voli intraregionali in Sicilia. Secondo gli oneri di servizio dovrebbero essere 14 i voli giornalieri ma li abbiamo ridotti a 10-12 e continueremo così anche a gennaio».
Intanto, qual è il quadro generale in cui anche le nostre compagnie potranno muoversi? , senior vice president consulting & product development di Asm, spiega che nel 2021 la domanda globale dovrebbe ammontare al 71% di quella del 2019. Per il 23% delle compagnie interpellate il traffico dovrà attendere almeno il 2023 per tornare ai livelli pre crisi. E a riprendersi prima saranno le low cost e i network di corto raggio, ma anche gli hub principali e, naturalmente, le destinazioni che saranno in grado di farsi percepire come “Covid safe”. Tra le mosse per farsi trovare preparati, secondo Myers, rientrano gli investimenti sui test e sugli accordi, gli schemi di incentivazione, la flessibilità e il lavoro sulla capacità.
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