by Mariangela Traficante | 11 Aprile 2022 17:15
Il giro d’affari del turismo Lgbtq+ in Europa è stato di 43 miliardi di dollari nel 2021, sicuramente in calo rispetto ai 75 miliardi del 2019, ma meno di altri segmenti turistici. Bisogna anche considerare che il 54% di quelli che hanno viaggiato assicurano che torneranno a farlo nel 2022 e nel 12% dei casi pensano di incrementare il proprio budget dedicato.
Sono questi alcuni dei dati emersi dal nuovo Osservatorio Aitgl, presentato nel corso degli Stati Generali Europei del turismo Lgbtq+, tenutisi nei giorni scorso a Milano, in avvicinamento a “Iglta Milano 2022”, la 38esima Convention Mondiale Iglta (International Lgbtq+ Travel Association), che torna in Europa, per la seconda volta in 38 anni, dal 26 al 28 ottobre.
I viaggiatori Lgbtq+ sono il 12% della popolazione adulta europea con un’alta concentrazione nella fascia 25-44 anni anche se la fascia 18-24 è in costante aumento. «Su 177 milioni di presenze e 33 milioni di arrivi turistici in Italia nel periodo estivo luglio-settembre del 2021 le presenze Lgbtq+ sono state 8,8 milioni con oltre 1,6 milioni di arrivi», afferma il presidente di Aitgl Alessio Virgili. Il turista Lgbtq+ in Italia soggiorna in media 5 notti e spende giornalmente 187 euro, generando un fatturato per il nostro Paese di 1,4 miliardi di euro. Tra le destinazioni predilette in Italia troviamo le città d’arte seguite dalle località di mare, collina e laghi. A trainare la stagione gli italiani, seguiti dagli europei (Spagna, Germania, Francia).
Nell’occasione è stata anche presentata la prima bozza del Manifesto europeo del turismo Lgbtq+ che verrà poi inviata agli Stati dell’Unione e alla Commissione Turismo del Parlamento europeo. Ogni nazione potrà scegliere di aderire ai suoi dettami o proporre modifiche per presentare poi il Manifesto Europeo definito in occasione della Convention Iglta di Milano 2022.
Nell’immaginario del turista arcobaleno l’Italia è in cima alla classifica dei desideri seguita da Spagna e Isole Canarie e Germania. Nella realtà, tuttavia, l’Italia è al sesto posto tra le mete che offrono la migliore esperienza turistica Lgbtq+, dopo Spagna, Germania, Olanda, Francia e Uk.
Quello che emerge dalla giornata di lavori è che il turismo Lgbtq+ è e deve essere pienamente considerabile all’interno del tema sostenibilità, che deve essere allargata, anche sul fronte dell’interesse Pnrr, da quella puramente ambientale a una sostenibilità di di tipo sociale. «Parlamento e Unione europea stanno lavorando a diverse iniziative a favore di questo – sottolinea Virgili – si sono creati integruppi per l’integrazione della comunità Lgbtq+, c’è molto interesse, vorremmo che tramite il supporto di Bruxelles tutti i Paesi aderenti cerchino di standardizzare l’offerta turistica puntando molto su diversità e inclusione. Oltre all’aspetto etico c’è anche l’importanza economica. Potrebbe essere uno strumento per destagionalizzare i flussi. L’Italia su questo fronte è un po’ indietro ma ha fatto passi da gigante, lo dimostra essere riusciti a riportare la convention mondiale nel nostro Paese, grazie anche a partner importanti come la Città di Milano e l’Enit. Cercheremo di lavorare sempre di più con le istituzioni per comunicare in maniera sempre più forte all’estero, appoggiare le associazioni dei diritti civili e spingere le aziende ad adottare politiche di diversity e inclusion».
Cosa si sta facendo a Bruxelles? Lo racconta Mario Furore, europarlamentare M5S e membro della commissione Trasporti e Turismo e dell’intergruppo lgbt del Parlamento europeo. «L’Europa non ha competenza diretta in materia di turismo, ma ci siamo resi conto che può avere un importante ruolo di coordinamento – spiega – Sono tante le istanze arrivate dalle famiglie arcobaleno che non si vedono riconosciuto lo status di omogenitorialità al di fuori del proprio Stato membro, e dunque viaggiare diventa molte volte un problema. Stiamo dunque cercando di premere e accelerare rispetto a queste discriminazioni che non devono esistere. Quindi da un lato lavoriamo al coordinamento in merito a permettere una libera circolazione reale in tutta Europa; dall’altro lato c’è la proposta che sto portando avanti, quella di un fondo ad hoc sul turismo per ristorare le aziende che hanno sofferto in pandemia con l’idea di dare una premialità alle imprese che dimostrino di esser gay friendly. Questo è un modo anche per orientare meglio la domanda e l’offerta anche al turismo Lgbtq+».
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