“In Sardegna non c’è il mare”: l’offerta turistica del Far West d’Italia

“In Sardegna non c’è il mare”: l’offerta turistica del Far West d’Italia
29 Marzo 07:00 2024 Stampa questo articolo

La Sardegna ha presentato nei giorni scorsi, alla Bmt di Napoli, la sua ricca offerta turistica, che va ben al di là delle sue ben note spiagge. Un vecchio ritornello quello fa “In Sardegna non c’è il mare“, titolo di un famoso libro di Marcello Fois edito da Laterza nella collana Contromano.

Infatti, la seconda isola più grande del mar Mediterraneo è caratterizzata da una varietà paesaggistica raramente riscontrabile altrove. Con una superficie di oltre 20.000 km2 e quasi 2.000 km di costa, la Sardegna vanta spiagge meravigliose, località da sogno e luoghi paradisiaci per tutti gli amanti del mare, ma anche un affascinante e poco conosciuto entroterra che è visitabile 365 giorni all’anno con le sue grotte e gole che ricordano il Far West, verdi foreste, pianure lussureggianti, campi di fiori dai colori vivaci e altopiani su cui cavalcano liberi i cavalli selvaggi.

Un entroterra ricco di siti e resti archeologici da visitare e scoprire, e il 2024 è l’anno della candidatura per l’inserimento delle Domus de Janas – tombe scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica presenti nei territori di 37 comuni sardi – nella lista del Patrimonio Mondiale da parte della commissione nazionale italiana per l’Unesco.

Un viaggio da fare è quello tra i sapori della Sardegna. La cucina sarda si differenzia di area in area per le tecniche di preparazione, senza smettere mai di sbalordire attraverso ingredienti genuini, sapori decisi e, al contempo, delicati.

Oppure, in concomitanza con la primavera, un tour alla scoperta dei tipici centri del cuore della Sardegna, sedici paesi (tra cui Posada, Lanusei, Barisardo) che presentano ai visitatori le bellezze naturali e il patrimonio storico- artistico, raccontando la storia e le tradizioni delle zone del Marghine, dell’Ogliastra, della Planargia e della Baronia.

Ma la Sardegna si candida anche diventare la dello sport e del turismo outdoor per costruire così un futuro possibile all’insegna dello sviluppo compatibile con il territorio e il suo tessuto socioeconomico e paesaggistico. Cagliari si è già proposta come “Città dello Sport”. Qui Luna Rossa ha posto la sua base logistica per puntare nuovamente alla conquista dell’America’s Cup, ma non solo Cagliari, tutta l’isola è pronta ad accogliere il turismo outdoor, tra pratica sportiva ed escursionistica.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa regione Sardegna
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