Site icon L'Agenzia di Viaggi Magazine

Incendio Catania, turismo in fumo. «Voli dirottati su Sigonella»

fumo

Mentre il travel conta i danni per l’incendio di domenica sera all’aeroporto di Catania, che resterà chiuso almeno fino al 24 luglio, l’utilizzo dello scalo militare di Sigonella è l’ultima risorsa studiata per fare fronte all’emergenza del trasporto aereo,. L’ipotesi è quella di effettuare a Fontanarossa il check in dei passeggeri, che poi saliranno a bordo di autobus diretti a Sigonella, dove poi decolleranno gli aerei di linea. Identica procedura, in senso inverso, per i voli di ritorno a Catania. La stessa misura venne adottata già nel 2012.

Ieri sera il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani ha parlato con il ministro della Difesa, Guido Crosetto: «Gli ho chiesto la possibilità di utilizzare Sigonella, dopo aver rappresentato il grave stato di criticità in cui si trova il sistema aeroportuale siciliano a seguito della ridottissima attività di Fontanarossa. Il ministro mi ha informato circa la possibilità dell’utilizzo dello scalo militare, come già avvenuto in una precedente situazione di inagibilità dell’aeroporto di Catania».

In coordinamento con la Protezione Civile, è in fase di realizzazione al Vincenzo Bellini una tensostruttura che permetterà di aumentare la capienza del Terminal C. A breve, dunque, il numero dei voli in partenza sarà aumentato dagli attuali 2 in un’ora a 4 e, successivamente, fino a 7 l’ora. Nel frattempo è entrato a regime il sistema di trasferimento con navette dei passeggeri verso gli scali di Comiso, Palermo e Trapani.

Intanto, la stima dei disagi cresce di ora in ora. «Si parla di disservizi per circa 500.000 passeggeri coinvolti anche in successivi voli – osserva Felice D’Angelo, Ceo di Italia Rimborso – Stiamo riscontrando una miriade di segnalazioni da parte di passeggeri che hanno subito disservizi aerei per via dell’incendio di Catania. Il blocco di Fontanarossa anche per i prossimi giorni e la sospensione da parte dell’aeroporto di Palermo di ulteriori voli ex Catania a partire da venerdì stanno rendendo insostenibile la situazione».

E sono notevoli i danni danni collaterali nella filiera del turismo organizzato. In base alle stime di Cna-Catania, le perdite nel travel ammonterebbero ad almeno 40 milioni di euro al giorno.

«È bene fare un ragionamento sui danni materiali dell’incendio e chi se ne dovrà caricare l’onere – sottolineano in una nota congiunta Floriana Franceschini e Andrea Milazzo, presidente e segretario dell’associazione territoriale – Migliaia di passeggeri si sono dovuti sobbarcare disagi e costi di voli cancellati, dirottati, partenze spostate anche di centinaia di chilometri di distanza da Catania e arrivi lontani da dove si era scelto di atterrare. Un piccolo dramma per famiglie che hanno dovuto sostenere spese improvvise non marginali nel bel mezzo dell’estate».

I danni, però, non riguardano solo i cittadini. «Parliamo anche di imprese, piccole e medio-grandi che hanno subìto ritardi o stop di varia natura nelle loro attività – prosegue la nota –  Dal caos nasce altro caos: consegne non effettuate, spedizioni in ritardo, materie prime da ricevere e lavorare non pervenute, appuntamenti non rispettati, occasioni di business sprecate, disdette. In particolare è stata duramente colpita la filiera del turismo organizzato con aziende di trasporti, ncc, taxi, bus, albergatori, b&b, servizi turistici, agenzie di viaggi, tour operator, guide, balneari e ristoratori. Un’associazione di categoria ha stimato una perdita secca di 40 milioni di euro al giorno per l’economia dell’area. Sono numeri tutti da verificare, ma di certo il conto finale  non sarà low cost».

Puntuale anche la reazione di Fiavet Sicilia. «Dall’aeroporto di Catania, seppur sollecitato da noi con una nota ufficiale, non abbiamo ancora informazioni dettagliate e aggiornate – fa sapere il presidente Gianluca Glorioso – Ad esempio non sappiamo i voli che arrivano e partono dal Terminal C, l’unico operativo, inoltre non sono stati adeguati i transfer verso gli altri aeroporti. E di fatto non si conoscono gli orari di partenza e il numero di pullman a disposizione per i vari voli. I passeggeri individuali sono in balìa degli eventi, ma anche le nostre agenzie che devono gestire  i gruppi sono costrette a reperire mezzi per organizzare i transfer, con costi aggiuntivi che nessuno sa quando e come verranno in qualche modo rimborsati».

Nella lettera che Fiavet Sicilia ha inviato alla Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania si evidenzia come «tutto il comparto agenziale  si trovi in grande sofferenza, dovendo informare e riorganizzare, oltre ai trasferimenti da e per l’aeroporto, prenotazioni alberghiere, tour e tutti i servizi collegati. La federazione chiede pertanto di conoscere la riorganizzazione dei voli di tutti i terminal da e per lo scalo catanese dei prossimi giorni. Chiediamo, inoltre, di conoscere tutti i trasferimenti in pullman dei passeggeri da e per gli aeroporti di Catania, Palermo, Trapani, Lamezia Terme e Reggio Calabria. Il momento di estrema criticità, visto il periodo e l’importante  flusso turistico in queste settimane, richiede l’obbligo di ridurre al minimo i disagi non solo dei viaggiatori, ma anche degli operatori».

La situazione, però, si sta ulteriormente aggravando, come spiega lo stesso Glorioso: «Proprio in queste ore abbiamo ricevuto comunicazione dall’aeroporto di Palermo che lo scalo potrà riproteggere fino a 20 voli degli operativi previsti su Catania, soltanto fino a giovedì 20 luglio, mentre da venerdì a domenica, l’aeroporto non potrà garantirne altri. Questo significa che i passeggeri e molti nostri clienti dovranno sperare di poter partire da Trapani o da Comiso. Vale la pena ricordare che il transfer Catania–Trapani è una sorta di ‘via crucis’ della durata minima di 4 ore e mezzo, perché bisogna attraversare la città di Palermo e ci sono molte deviazioni lungo la strada».

Glorioso comunque ci tiene a sottolineare «che gli operatori e le agenzie di viaggi stanno facendo il possibile per proteggere i propri clienti e stanno organizzando a loro spese i transfer per i gruppi, mentre per i singoli biglietti aerei, purtroppo, non essendoci una  responsabilità diretta dell’adv, diventa tutto molto più complicato e certamente molto oneroso». E non finisce qui. «Credo che questa situazione andrà avanti almeno fino alla fine di luglio – è la previsione di Glorioso – Il che significa un aumento delle criticità per tutti gli operatori e tanti disagi per i clienti, sia in partenza che in arrivo. Di conseguenza diventa indispensabile collaborare tutti, gestori, amministratori locali e operatori con tempestività e capacità organizzative».

Exit mobile version