Incognite in volo tra protocolli, igiene e rimborsi
Le nuove modalità del viaggio aereo e il volume di rimborsi sono le due più preoccupanti incognite per le compagnie aeree che si apprestano a fronteggiare la situazione post Covid-19. Secondo l’International Civil Aviation Organization (Icao), infatti, i contenziosi legali per i rimborsi aerei potrebbero toccare i 7 miliardi di dollari (6,5 miliardi di euro), pesando come macigni sui bilanci delle varie aerolinee.
Le politiche adottate finora dalle compagnie sono molto diversificate, ma non consentono di neutralizzare le azioni legali che molti consumer sono pronti ad avviare per rifiutare buoni voucher e pretendere il rimborso cash.
Mentre Iata torna sul tema delle procedure legate alla fruizione del viaggio aereo, ribadendo la necessità di protocolli di sicurezza igienico-sanitaria uniformi nei vari paesi del mondo per ottimizzare le tempistiche legate a ogni volo. Secondo quanto riportato da una inchiesta apparsa su Forbes, infatti, in base alle nuove esigenze dettate dall’emergenza Covid-19, per ogni singolo volo i tempi d’imbarco potrebbero richiedere fino a 4 ore, un allungamento dovuto al social distancing, alle procedure per la igienizzazione degli equipaggi e dei passeggeri, alla sanificazione a bordo e dei bagagli da caricare in stiva e ad altre procedure adottate dai gestori aeroportuali negli spazi comuni prima dell’imbarco.
Senza considerare le misure che l’emergenza del coronavirus potrebbe rendere indispensabili secondo le direttive dell’Oms: dal divieto di trasporto del bagaglio a mano al passaporto immunitario, dal termoscanner obbligatorio in più fasi operative legate al trasporto aereo alle costanti disinfezioni igieniche delle toilette negli aeroporti e a bordo degli aerei.
Per gli esperti ascoltati da Forbes è bene chiarire subito che nell’aviazione commerciale ci sarà un cambio di passo epocale dove la tecnologia e la digitalizzazione di alcune procedure potrebbero diventare essenziali, come ad esempio la necessità di ridurre al minimo i rischi di contagio negli ambienti aeroportuali, compresi ovviamente i centri commerciali dei vari scali, solitamente affollati e fino a oggi ospitati in spazi aperti secondo la tradizionale logistica aeroportuale.
In altre parole tutti gli aeroporti dovranno dotarsi di check in biometrici, corridoi sanificati per il passaggio dei passeggeri, nebulizzatori dislocati nei punti strategici degli scali e barriere in plexiglass per gli inevitabili punti di contatto, quali i banchi check in, i banconi dei bar, i ristoranti interni agli aeroporti, i negozi. E serviranno postazioni di igienizzanti in tutti gli ambienti aeroportuali interni ed esterni. La società di consulenza SimpliFlying ha individuato circa 70 diverse aree, in aeroporto e a bordo degli aerei, da mettere in sicurezza e e che quindi necessiteranno già nelle prossime settimane di una completa revisione con installazione di apparecchiature e congegni per l’igiene e la sanificazione.