La Tav s’ha da fare, ma non solo quella. Le grandi opere in generale, da nord a sud, sono percepite dall’87% degli italiani come passaggi vitali per il turismo e l’economia del Paese. È il dato più eclatante di un’indagine Piepoli per Confturismo. Un sondaggio a campione che ha evidenziato come per gli italiani le priorità infrastrutturali siano la Tav, il passante di Genova e l’alta velocità Napoli-Bari. Schiacciante anche l’opinione sul valore delle infrastrutture moderne: il 90% degli italiani ritiene che senza un indispensabile ammodernamento delle infrastrutture, non ci sarà futuro per il nostro turismo.
Nel commentare l’indagine, il presidente di Confturismo Luca Patanè ha aggiunto: «Come promotore della cultura del fare, non posso che sostenere che le grandi opere siano un asset fondamentale per la crescita e lo sviluppo del turismo italiano. Mai come in questo periodo è necessario che ci si liberi dalle lungaggini burocratiche che hanno causato il blocco di tanti cantieri per far correre il Paese, senza però rinunciare alla sostenibilità e alla trasparenza negli appalti, evitando gare al ribasso che vanno a danno degli imprenditori e attirano solamente la criminalità organizzata. La ricostruzione del ponte di Genova deve diventare simbolo di velocità e avanguardia, per promuoverci all’estero come paese efficiente e in grado di superare ogni difficoltà».
A margine dell’indagine, è rilevato che le Regioni italiane con il prodotto interno lordo più grande, tra le quali Lombardia e Veneto, sono spesso in cima alle necessità di grandi opere, ma dall’analisi è risultato che la costruzione delle grandi infrastrutture deve essere diffuso su tutto il territorio italiano, senza dimenticarsi del sud e delle isole.