Anche per l’India, il turismo è un settore sempre più strategico. E per raggiungere l’obiettivo di 75 milioni di turisti entro il 2035, la Federation of Associations in Indian Tourism & Hospitality (Faith), ha pubblicato un documento che descrive come il Paese può arrivare a raggiungere quella cifra.
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi, considerando i 10,9 milioni di arrivi dall’estero dell’India e i 30,05 miliardi di dollari in valuta estera nel 2019, la visione del turismo di Faith per il 2035 propone quattro pilastri strategici: approccio turistico nazionale condiviso, normative di accrescimento del valore, driver di investimento ed eccellenza del mercato.
Il documento sottolinea la necessità di aumentare la competitività dell’India come destinazione turistica abbassando le tasse e apportando cambiamenti politici chiave.
Raccomanda inoltre la creazione di cinque mega zone turistiche in diversi stati, concentrarsi sulla connettività, e di concentrarsi sul turismo internazionale a corto raggio, nonché la formazione di un consiglio nazionale del turismo con la partecipazione del primo ministro e capo ministri di diversi stati indiani.
Nakul Anand, presidente di Faith, ha dichiarato: «Riteniamo che l’India abbia una grandi possibilità di raggiungere 75 milioni di arrivi di turisti stranieri entro il 2035 se il governo prende in considerazione le nostre raccomandazioni. L’India, nonostante il suo immenso potenziale turistico, cattura solo l’1,2% degli arrivi di turisti internazionali nel mondo. Tuttavia, con le modifiche alle politiche richieste e l’attenzione su segmenti chiave tra cui patrimonio artistico, circuito buddista, medicina e Mice, l’India può registrare 75 milioni di turisti in entrata e 7,5 miliardi di visite turistiche nazionali. Ciò comporterà guadagni in valuta estera di 150 miliardi di dollari dal turismo in entrata e 225 miliardi di dollari dal turismo interno».
Garish Oberoi, ex presidente della Federation of Hotel & Restaurant Associations of India, ha criticato l’elevata imposta sui beni e servizi (Gst) dell’India, incolpandola di rendere costoso il turismo sia interno che interno: «La categoria Gst del 18% per gli hotel con tariffe delle camere superiori a 7.500 rupie (100 Usd) deve essere abolita e accorpata alla categoria Gst del 12%. Gradualmente, la Gst dovrebbe essere ulteriormente ridotta, al di sotto del 10% con compensazioni complete in linea con le tendenze globali».