Intrastat sì, Intrastat no: quando il Fisco ti confonde
Un’abitudine consolidata in Italia in tema di Fisco è quella di cambiare e ricambiare le norme sistematicamente. Modificando le regole, molto spesso, a ridosso delle scadenze e senza dare tempo al contribuente di metabolizzare i nuovi impegni.
Così è stato per l’abrogazione della norma che abrogava l’invio dei modelli Intrastat per gli acquisti di beni e servizi dal 1° gennaio 2017, previsto dal dl 193/2016.
Cos’è accaduto: con la norma di abrogazione, il legislatore ha dimenticato che la parte statistica andava mantenuta perché vincolata a una disposizione comunitaria, come segnalato da un comunicato congiunto dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane del 17 febbraio 2017. Quindi, nel decreto Milleproroghe è stata inserita l’abrogazione, o meglio, il rinvio dell’abrogazione degli elenchi al 2018, ripristinando così l’adempimento.
A questo punto, il dubbio è se la scadenza del 25 febbraio 2017 per gli Intra acquisti di gennaio sia in vigore o no, dal momento che il Milleproroghe in cui è inserito il ripristino dell’adempimento avrà effetto solo dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La sola certezza al momento è la seguente: chi ha operazioni Intra superiori a 50mila euro nel quarto trimestre 2016 o a gennaio 2017, dovrà comunque trasmetterle, come segnalato nel comunicato dell’Agenzia delle Entrate.
In un incontro organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Milano, il presidente dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, alla domanda su cosa accadrà qualora il ripristino della norma che reintroduce l’obbligo di invio dei modelli Intrastat avvenisse a scadenza superata, ha così risposto: «L’Agenzia delle Entrate ha dato un’interpretazione d’urgenza sui modelli Intra con i colleghi dell’Agenzia delle Dogane, come segno di attenzione verso i contribuenti. Se la norma è in ritardo, non si erogano sanzioni, venendo in soccorso il principio generale».