Recessione, tensioni geopolitiche, crisi energetica: un trittico invadente per lo sviluppo finanziario del settore turistico globale. Soprattutto se a soffrire sono le grandi economie mondiali, che trainano quindi anche gli altri Paesi.
A gennaio 2023, infatti, la società internazionale di dati e analisi GlobalData ha registrato 38 operazioni (tra cui fusioni e acquisizioni, venture financing e private equity) nel settore dei viaggi e del turismo a livello globale. Un dato deludente che dimostra un calo del 42,4% in termine di volume di operazioni rispetto al mese precedente.
C’è stato, nel dettaglio, un calo del 36,8% delle operazione di fusione e acquisizione, del -50% delle operazioni di venture financing e ancora un -50% delle operazioni di private equity. Tutti i dati sono relativi a gennaio 2023 comparati con gli eventi di dicembre 2022 e sottolineano infine una clamoroso frenata rispetto ai grandi movimenti avvenuti lo scorso anno.
«Il sentiment globale sugli accordi finanziari nel settore dei viaggi e del turismo sembra essere stato pesantemente influenzato dalle attuali tensioni geopolitiche e dai timori di recessione. Il volume delle operazioni di questo genere in diverse economie principali ha sperimentato un notevole rallentamento, che ha contribuito al declino complessivo registrato a inizio anno», ha dichiarato Aurojyoti Bose, lead analyst di GlobalData.
Un’analisi del Financial Deals Database di GlobalData, infine, ha rivelato che i mercati-chiave come Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Australia e Giappone hanno registrato un calo del volume delle transazioni nel gennaio 2023 rispetto al mese precedente. Un segnale di come proprio i big player del settore abbiano marcato e incentivato, purtroppo, la tendenza negativa di inizio anno a livello globale.