La Spagna nel 2023 è stato il secondo Paese più visitato al mondo, con 85,3 milioni di viaggiatori, dietro la Francia che domina la classifica. Ma Madrid ha sorpassato Parigi ed è divenuta la seconda città più attrattiva per gli investimenti nel settore alberghiero (dietro solo a Londra, mentre Barcellona occupa la sesta posizione) catturando in particolare l’interesse degli investitori dell’America Latina (fonte Desarrollo).
Anche quest’anno il turismo in Spagna continua a viaggiare a gonfie vele facendo registrare dati molto positivi che rendono ormai sempre più vicino l’obiettivo di 100 milioni di arrivi entro il 2024. A gennaio, per la prima volta, ancora in piena bassa stagione, nelle principali destinazioni turistiche spagnole sono arrivati cinque milioni di turisti, con una crescita annua del 16% rispetto al 2023 e una spesa schizzata del 25%.
Questa ripresa esplosiva del turismo dopo la pandemia ha portato il prezzo medio di una camera a superare per la prima volta nella storia del Paese i 100 euro alla fine del 2023, anno d’oro per gli albergatori spagnoli, sia in termini di redditività, che di occupazione media; secondo l’ultimo rapporto di Cushman & Wakefield dormire in hotel in Spagna è stato mediamente più costoso dell’8,3% dello scorso anno, con un prezzo medio giornaliero di 144 euro.
Il grande interesse degli investitori si traduce in 260 nuove aperture previste tra il 1° aprile 2024 e il 31 dicembre 2025, secondo i dati della società di consulenza immobiliare Cbre, con un 22% di queste rientranti nella categoria 5 stelle e 5 stelle lusso.
Un ritmo di aperture frenetico e senza precedenti nella storia del settore alberghiero spagnolo, con un nuovo hotel praticamente ogni quattro giorni.
Ma non solo: un aspetto molto importante è che, rispetto al periodo pre pandemia, c’è una concentrazione maggiore di aperture fatte o previste di hotel di lusso in destinazioni urbane, tra cui, appunto, Madrid, Valencia e Malaga, rispetto alle destinazioni puro mare degli anni passati.