by Redazione | 23 Novembre 2020 10:07
Festività natalizie in montagna oppure no? Tutto lascia pensare di gettare il cuore oltre l’ostacolo e guardare direttamente alla prossima primavera per la ripresa dei viaggi. Ma il dibattito, soprattutto sui media generalisti, è ancora acceso. Così come la speranza di alcuni. E tra gli scenari c’è anche un fin troppo ottimistico avvio della stagione sciistica l’8 dicembre, con un ormai impensabile placet del governo e del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-19.
Se nelle prossime ore i governatori regionali interessati illustreranno un documento contenente il loro “piano” per salvare la settimana bianca (norme anti contagio e linee guide per le piste e gli impianti di risalita), dall’altro il premier Giuseppe Conte già frena e attraverso il suo staff fa sapere di essere «al lavoro su un’iniziativa europea, per prevenire le vacanze sulla neve», che rischierebbero di fare il paio «con le vacanze spensierate e con serate in discoteca della scorsa estate».
I dubbi sono legati comunque ai colori delle regioni. Se quelle rosse vedranno certamente chiusi gli impianti per gli sciatori amatoriali, si discute su quelle arancioni e gialle. “Per lo scenario intermedio – riferisce il Corriere della Sera – il coordinamento per la prevenzione della Conferenza delle Regioni ha elaborato una serie di misure ad hoc”. Qui si prevede ad esempio l’obbligo di indossare la mascherina sulla neve anche se sotto lo scaldacollo e una riduzione del 50% delle presenze in funivie e cabinovie rispetto alla capienza massima.
Tassello fondamentale sarebbe contingentare gli accessi alle strutture. Un passaggio che “i tecnici delle regioni (le più interessate si sono mostrate Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta, Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Veneto) puntano di realizzare senza troppa difficoltà imponendo un tetto massimo di skipass giornalieri, acquisto online di biglietti per evitare le code e après ski consentito solo con posti a sedere”.
Ma il vero nodo restano gli spostamenti, che nel caso delle aree arancioni sono inibiti “per leisure” anche tra un comune e l’altro. E che, in vista del Natale, potrebbero essere addirittura vietati tra le regioni gialle.
Uno scenario questo che non fa altro che confermare quanto anticipato durante Skipass[1] Panorama Turismo da Valeria Ghezzi dell’Anef, Associazione Nazionale Esercenti Funviari. «Credo proprio che ipotizzare un Natale sulle piste sia un azzardo – aveva dichiarato la presidentessa – Diciamo pure che sarebbe impossibile far rispettare e applicare quel distanziamento fisico legittimamente richiesto perché si creerebbero code agli impianti davvero ingestibili».
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