N’aria serena doppo na tempesta. Così recita la più popolare canzone napoletana (‘O sole mio) e così appare Ischia dopo quella scossa di agosto che ha fatto tremare anche l’intero comparto turistico dell’isola, settore che rappresenta l’80% dell’economia ischitana. A distanza di un mese da quella notte, gli umori sono sereni e la fiducia è totale. Pasquale Palamaro, chef stellato e responsabile di tutti i ristoranti dell’albergo 5 stelle lusso Regina Isabella, simbolo dell’hôtellerie ischitana, non ha dubbi: «Abbiamo una clientela affezionata e gli ospiti qui si sentono a casa. Ora la situazione è tranquilla e stiamo tornando alla normalità».
A riprova di questo il 18 settembre scorso è partita la terza edizione di Ischia Safari, una kermesse che ha visto coinvolti 100 chef, pasticceri, pizzaioli, gelatieri e vignaioli che hanno allestito un vero e proprio festival enogastronomico. Ma anche gli abitanti di Ischia mostrano serenità e voglia di normalità, come Ciro, professione edicolante, che spiega: «Nel 95% dell’isola non è successo nulla. Eppure ora abbiamo in circolazione molti mezzi della Protezione civile e della polizia, che ovviamente sono una cosa insolita per noi. Cerchiamo di rassicurare gli ospiti perché quella scossa ha fatto il giro del mondo, ma si è trattato, come direbbe Totò, di quisquilie». Sembra che la parola d’ordine che circola tra gli ischitani sia “minimizzare” e non si tratta di una mossa studiata a tavolino, bensì di una spontanea reazione dopo il frastuono mediatico che per alcuni giorni ha messo in ginocchio una intera comunità.
Anche la preparatissima guida locale, Emanuele, punto di forza dell’operatore incoming Imperatore Travel, ci confida: «Qualcuno chiede il punto esatto della scossa, ma la zona è ovviamente interdetta. Si tratta di un’area molto piccola, nemmeno un kmq rispetto ai 47 kmq dell’intera isola. Siamo fiduciosi sul ritorno alla normalità. Ischia è una stella che brilla di luce propria da almeno 50 anni, da quando l’intuizione di Angelo Rizzoli, produttore cinematografico, l’ha resa set di film popolarissimi». Potremmo dire che Ischia è stato uno dei primi eccellenti esempi di cineturismo, come conferma Michelangelo Messina, direttore dell’Ischia Film Festival che racconta come proprio in queste settimane si siano concluse le riprese di L’isola che non c’è di Gabriele Muccino».
C’è poi la testimonianza di Andrea D’Ambra, titolare della omonima azienda vinicola dell’isola, che esporta anche all’estero e che spiega: «Sulla nostra terra coltiviamo vigneti per vini d’eccellenza come il Frassitelli, il Forastera o il Biancolella. È anche questo un modo per far vivere Ischia attraverso i suoi prodotti migliori». Infine, la frase emblematica di uno degli addetti del Parco Termale Poseidon, che ospita più di 20 piscine, percorsi sensoriali e una spiaggia: «Qui viene chi vuole star bene e noi regaliamo benessere e tanti sorrisi. Questa è la nostra forza». A conti fatti, l’isola vuole tornare a regime e riprendere a fare quello che gli riesce meglio: ospitare.