by Roberta Moncada | 3 Settembre 2021 13:23
Accogliere nuovamente il turismo organizzato vaccinato[1], e far scoprire anche luoghi meno noti della destinazione, sfruttando e potenziando scali come il nuovo aeroporto di Eliat-Ramon. Questi, i progetti dell’Ufficio nazionale del turismo di Israele, presentati in occasione di un evento tenutosi a Roma, nella cornice del Singer Palace Hotel, sulla terrazza con vista sul centro storico.
«Stiamo lavorando per accogliere nuovamente e al meglio i turisti italiani, che per Israele sono un mercato importantissimo – ha detto al nostro giornale Kalanit Goren Perry, direttrice dell’Ufficio nazionale israeliano del Turismo in Italia – e l’obiettivo è di promuovere e incrementare sempre di più gli scambi turistici Italia-Israele. Ne abbiamo parlato anche durante l’incontro con il ministro Massimo Garavaglia a maggio[2], e ci siamo trovati d’accordo sull’importanza reciproca dei rispettivi mercati».
Nel 2019, sono stati circa 200mila gli israeliani che hanno fatto turismo nel nostro Paese, e altrettanti i turisti che dall’Italia hanno visitato Israele.
Ma non si tratta più solamente di turismo religioso. Israele si sta confermando sempre di più come meta poliedrica, con un’offerta che spazia dalle attività outdoor alle spiagge, al trekking, fino al turismo enogastronomico. E proprio nell’ottica di venire incontro alle nuove richieste del mercato, l’ente del turismo israeliano sta cercando di ampliare l’offerta puntando su zone ancora poco battute, come ad esempio il deserto del Negev, facilmente raggiungibile proprio dall’aeroporto di Eliat-Ramon, scalo per cui una recente direttiva governativa incentiva e potenzia l’offerta anche per i voli internazionali.
Quanto all’offerta per agenzie e operatori, Goren Perry sottolinea che «noi siamo sempre a disposizione di qualsiasi necessità da parte degli agenti di viaggio. Per aiutarli a conoscere meglio la destinazione, abbiamo creato appositamente diversi programmi di formazione, video e webinar, che speriamo facciano scoprire la ricchezza dell’offerta turistica di Israele».
Con quasi il 25% della popolazione che ha già ricevuto la terza dose del vaccino anti Covid-19, Israele si conferma come uno dei Paesi più avanti nei tassi di vaccinazione al mondo.
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