Israele, Kotzer Adari: «In estate nuovi voli dall’Italia»
Israele vede rosa. Dopo aver chiuso il 2016 con una crescita a doppia cifra, conferma il trend positivo degli arrivi dall’Italia annunciando nuovi voli diretti da Bergamo e da Cagliari già a partire dall’estate. E le novità non si fermano qui. Ne abbiamo parlato con Avital Kotzer Adari, direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.
Come è andato il 2016 per Israele?
«Dopo due anni non facili, il 2016 si è concluso con una bella crescita: negli ultimi due mesi, novembre e dicembre, abbiamo registrato un +50% dall’Italia e +30% a gennaio-febbraio di quest’anno: un trend positivo di cui sono molto soddisfatta».
A supporto di questo andamento sono previsti nuovi collegamenti dall’Italia?
«Da novembre Ryanair attiverà 6 nuovi voli da Bergamo, 4 per Tel Aviv e 2 per il deserto del Negev. Intanto, dall’estate partono i nuovi voli da Bergamo per Tel Aviv di Arkia, terza compagnia aerea israeliana, che arriveranno fino a 3 partenze settimanali in luglio e agosto, ai quali da luglio si affianca anche un nuovo collegamento settimanale di El Al da Cagliari. Quindi ci saranno più possibilità per gli Italiani di scoprire Israele e per noi di promuovere la destinazione».
Ci sono novità anche per quanto riguarda il prodotto?
«Il deserto del Negev è sicuramente un prodotto nuovo che riscuote molto interesse tra i turisti italiani: è un ambiente particolare, che offre molto alle famiglie, alle coppie e agli individuali che cercano attività outdoor, sportive o esperienze uniche come i pernottamenti in tende beduine. Inoltre, stanno aprendo numerosi boutique hotel a Tel Aviv e Gerusalemme. Anche il mercato religioso sta cambiando molto, ci sono più richieste per itinerari compositi, che abbinano la visita dei luoghi sacri alla scoperta della realtà israeliana: molti operatori religiosi offrono anche una giornata a Tel Aviv o sul Mar Morto, un’esperienza in kibbuz o nel deserto. Anche il pellegrinaggio si è arricchito con proposte di dialogo tra le religioni ebraica e cristiana e incontri con persone di religioni diverse. Proposte nuove sono anche gli itinerari nei luoghi della vita di Maria e le donne nell’Antico Testamento e i pellegrinaggi in bicicletta per giovani».
Avete in programma azioni promozionali?
«Proprio in questi giorni è ripartita la nostra campagna “Two cities, One Break” su tv, outdoor e stampa. Un’offerta particolarmente adatta alla richiesta del mercato italiano, che consente di scoprire Tel Aviv e Gerusalemme in uno short break anche a chi non ha molto tempo a disposizione. Parlando del trade, nel 2016 abbiamo conquistato nuovi operatori, un risultato di cui sono molto soddisfatta, perché vuol dire che il mercato italiano crede nella destinazione. Facciamo anche molte attività per gli operatori: seminari, workshop, eventi. Insieme giriamo in tutta Italia per incontrare agenti di viaggio, clienti finali e ovviamente continueremo a farlo».
Riguardo al tema della sicurezza, state adottando misure particolari?
«Preferiamo lavorare sulla prevenzione. Ormai nessun luogo del mondo è sicuro, ma abbiamo il vantaggio di avere un alto livello di attenzione e siamo esperti di sicurezza. A questo proposito va sottolineato che negli ultimi due anni è cresciuto molto il turismo individuale dall’Italia verso Israele. Vuol dire che Israele è percepito come un paese sicuro, dove si può viaggiare da soli senza problemi, noleggiando un’auto, e infatti molti operatori offrono soluzioni fly and drive».