Israele, la riapertura graduale parte da Mar Morto e Eilat
La positività al Covid-19 è risultata negli ultimi giorni la più bassa degli ultimi 4 mesi. Il ministero della Salute di Israele ha quindi dichiarato alla fine del mese di ottobre che la percentuale attuale dei positivi corrisponde a quella del 21 giugno scorso.
Questi sviluppi arrivano una settimana dopo i primi allentamenti del secondo periodo di lockdown del Paese, che hanno visto la riapertura delle scuole per l’infanzia e l’approvazione della riapertura di parte delle classi della scuola primaria. Tra gli ulteriori allentamenti, quello delle restrizioni su attività come parrucchieri e saloni di bellezza e, in discussione, la conferma definitiva per la riapertura di zimmerim (bed & breakfast).
Sono queste le basi su cui Israele comincia a regolamentare anche le procedure di controllo in ingresso e in uscita dal Paese per i cittadini israeliani, con il completamento delle stazioni di test Covid-19 per i passeggeri in arrivo e in partenza presso l’aeroporto Ben Gurion. Ci saranno due stazioni di prova, una funzionante come struttura drive in e la seconda all’interno dell’edificio del terminal. Due livelli di test a disposizione dei cittadini israeliani: il Test Nis 45, l’opzione più economica disponibile con risultati entro 12-48 ore; Test Nis 145: opzione in grado di fornire risultati entro 4 ore.
Sul fronte turismo, l’iniziativa del ministero del Turismo israeliano di definire la città di Eilat e l’area alberghiera di Ein Bokek-Hamei Zohar sul Mar Morto come “isole di turismo verde“, approvata il 25 ottobre dal governo, ha superato la prima lettura nel Plenum della Knesset.
Sarà consentito dichiarare la città di Eilat e il complesso alberghiero del Mar Morto come “area turistica speciale“. L’ingresso nelle aree di turismo verde sarà subordinato alla presentazione di un test Covid-19 negativo aggiornato o di una prova di guarigione dal virus. Lo schema consentirà l’apertura di alberghi in queste zone, nel rispetto delle linee guida del ministero della Salute e nell’ipotesi che vi sia un persistente basso livello di morbilità nelle aree. In una fase successiva anche le attività commerciali potranno riaprire a servizio degli ospiti degli hotel.
Eilat e Mar Morto offrono un clima caldo e temperato tutto l’anno e, dal benessere al turismo attivo, sono perfette per offerte turistiche in linea con i principi del distanziamento.
Le discussioni sull’iniziativa, inclusa la logistica della presentazione dei test Covid negativi, saranno approfondite ulteriormente. Una volta raggiunto l’accordo, il disegno di legge deve passare una seconda e una terza lettura che potrebbe essere già questa settimana. Se la situazione resta stabile, gli hotel dovrebbero riaprire a Eilat e nel Mar Morto immediatamente dopo l’approvazione del disegno di legge.
Turismo attivo e open air saranno comunque al centro dei piani di Israele nel prossimo futuro, indirizzati ai mercati esteri. Lo ha preannunciato a ottobre Kalanit Goren Perry, nuova delegata dell’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, nel corso della Fiera di Rimini. «Usciremo da questa sfida difficile più forti di prima – ha dichiarato – Per noi l’Italia è un importantissimo mercato incoming e partiremo presto con una nuova campagna di comunicazione all’insegna degli spazi aperti, delle esperienze, della scoperta di luoghi poco conosciuti di Israele. Abbiamo deciso di concentrarci sulla bellezza della natura con focus sul Negev e sul Mar Morto e su esperienze come i soggiorni in kibbutz».
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Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
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