Israele, scatta l’Eta per gli italiani (e non solo)
Italiani, ma anche tedeschi, francesi e spagnoli. Sono gli europei i destinatari del sistema Eta, entrato in vigore dal 1° gennaio 2025 per i turisti che arrivano in Israele da Paesi esenti da visto (inizialmente solo alcuni). Obiettivo del provvedimento appena introdotto: migliorare la sicurezza nazionale, regolamentare i processi di immigrazione e ottimizzare i servizi offerti ai passeggeri.
Con il nuovo anno, quindi, i visitatori sono tenuti a richiedere l’approvazione del modulo Eta-Il, che consente un controllo informatico delle richieste d’ingresso nello Stato ebraico e uno snellimento delle formalità.
Grazie a questa procedura, infatti, le autorità potranno esaminare in anticipo i dati dei passeggeri relativi al loro accesso in Israele. Prima dell’imbarco verranno verificati l’identità del passeggero e la sua idoneità a entrare nel Paese. Nel caso in cui venga rilevato un impedimento per qualsiasi motivo, sarà indirizzato all’Ambasciata israeliana nel suo Paese di origine per un’ulteriore revisione.
Il principale vantaggio della procedura è prevenire situazioni in cui il rifiuto di ingresso di una persona sia già nota in anticipo, risparmiando così tempo ai passeggeri stessi. Il costo del servizio sarà di circa 25 Nis, pari a 6,55 Euro.
Parallelamente, è stato istituito un centro di assistenza specifico per supportare i passeggeri che dovessero incontrare difficoltà nel processo o che richiedano informazioni aggiuntive. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare le pagine dedicate in diverse lingue sul sito web dell’Autorità Israeliane per la popolazione e l’immigrazione.
Il sistema Eta è già implementato in alcuni Paesi tra cui Stati Uniti, Canada, Australia e nel Regno Unito sarà obbligatorio per gli europei dal 2 aprile. In futuro si prevede una sua espansione anche nell’Unione europea.