A fronte di un calo del turismo in arrivo dell’81% registratosi nel 2020, Israele è già proiettato nel 2021 con l’annuncio di un Master Plan che prevede progetti per riqualificazione delle infrastrutture turistiche.
Ad annunciarlo, il Ministero del Turismo di Israele che non rinuncia all’ottimismo e comunica l’avvio di una serie di strategie finalizzate a preservare l’infrastruttura turistica, sia in termini di logistica che di marketing, per trovarsi così pronto al “dopo pandemia”.
«L’anno appena conclusosi – ha dichiarato il ministro del turismo, Orit Farkash – Hacoheň – è stato un duro colpo per l’economia mondiale e, in particolar modo, per l’industria del turismo. Un anno simile dovrebbe essere utilizzato per rafforzare e costruire infrastrutture, piani di lavoro e programmi che alimentino i settori dove sarà possibile una riapertura. Qui in Israele siamo stati in grado di attuare piani significativi che hanno aiutato l’economia durante questo periodo, tra cui la creazione di Green Tourism Islands, una sovvenzione di 300 milioni di Nis (76 milioni di euro) per gli albergatori, l’apertura anticipata di Tzimmerim (B&B), un programma di tour con guide autorizzate, un programma di sicurezza negli hotel e molto altro ancora».
Nel 2021, dunque, Israele svilupperà il Master Plan per l’industria turistica, con la sincronizzazione tra i progetti e la creazione di un approccio olistico a livello nazionale. Questo, assieme a un cambiamento nella realizzazione di progetti infrastrutturali in alternativa alle società governative. Tutto in collaborazione con il Ministero della Salute, in un’ottica di giusto equilibrio tra l’economia e la gestione dell’emergenza sanitaria.
Il direttore generale del ministero del turismo, Amir Halevi, ha aggiunto: «Il 2020 ha avuto inizio continuando i record del turismo dei due anni precedenti e ci si aspettava di accogliere, per la prima volta nella storia del Paese, il cinque milionesimo turista. Il mondo si è invece fermato e siamo passati alla modalità di sopravvivenza per l’intero settore e un cambiamento nelle attività del ministero per mantenere sia le infrastrutture fisiche che le eccellenti risorse umane nell’industria del turismo. Ci auguriamo che nei prossimi mesi assisteremo ancora una volta al traffico turistico in entrata, che è fondamentale per l’occupazione e un importante motore dell’economia israeliana».
A queste valutazioni si aggiungono le considerazioni di Kalanit Goren Perry, direttore Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia che osserva: «Quando ci sarà nuovamente la possibilità di viaggiare, Israele sarà pronta ad accogliere turisti che vorranno conoscere aspetti inediti del turismo israeliano: dal cammino dei luoghi spirituali alla pratica di sport estremi. Siamo motivati dalle dimostrazioni di sostegno al Paese da parte dei turisti di tutto il mondo che affermano con convinzione la volontà di tornare a visitarlo quanto prima, anche semplicemente esprimendo il proprio pensiero sui nostri social o partecipando alle molte iniziative online realizzate in questo lungo periodo. Da parte nostra, condividiamo spunti di viaggio per incuriosire e mantenere vivo questo desiderio».