Continua il trend negativo degli alberghi. Secondo i dati diffusi dall’Istat, sull’indice del fatturato dei servizi nel primo trimestre 2021, emerge una risalita congiunturale nella gran parte dei settori fatta eccezione per il comparto degli alloggi che scende del -70,8% rispetto allo stesso periodo 2020. Il peggior andamento tra i servizi analizzati, dopo quello delle agenzie di viaggi e dei tour operator.
Un dato che dimostra, ancora una volta, la situazione di estrema gravità in cui versa il mondo alberghiero. «Aziende che hanno subito perdite così importanti hanno bisogno di interventi robusti nella fase emergenziale e un accompagnamento per ricostruire un adeguato equilibrio economico che permetta di ripagare l’extra debito senza rinunciare a quegli investimenti indispensabili a costruire e mantenere la competitività dell’offerta turistica e del Paese», ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
«Oggi il settore sta cercando di ripartire, ma non dobbiamo fare l’errore di pensare che le spiagge piene o i ristoranti affollati da soli potranno risolvere i problemi delle aziende – ha aggiunto la vice presidente – Ricominciare a operare non significa aver voltato pagina. Resta un vuoto di oltre 15 mesi di inattività che pesano come macigni sui bilanci delle imprese. Inoltre manca ancora all’appello il turismo internazionale che costituisce oltre il 50% delle presenze e ben di più in termini di valore. Abbiamo davanti mesi certamente migliori di quelli che abbiamo vissuto, ma ancora fortemente a rischio per le imprese».
Colaiacovo è chiara: «È necessario lavorare per potenziare gli interventi di tipo emergenziale che ad oggi non sono adeguati alle perdite subite dal settore alberghiero e lavorare da subito a interventi di supporto nei prossimi anni per accrescere la capacità competitiva del settore, in primis il Superbonus, o comunque un intervento a sostegno degli investimenti in ristrutturazione e riqualificazione e garanzie a 15/20 anni per sostenere il debito nel medio lungo periodo».