Sette mesi da incorniciare per il turismo italiano, che da gennaio a luglio 2023 ha fatto registrare un +4,4% di presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E proprio il 2022, secondo quanto riportato nella relazione del presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli – nell’audizione presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare del Documento di Economia e Finanza, nel focus relativo all’evoluzione dei flussi turistici – è risultato l’anno della vera svolta post pandemica, avendo riportato un +42,5% di presenze con un forte recupero dei flussi dei non residenti (stranieri), anche se non sono stati ancora raggiunti i livelli record dei 436,7 milioni del 2019, con uno scarto quantificabile in circa 25 milioni in meno tra il 2022 e il dato record dell’ultimo anno pre Covid.
I primi dati provvisori dei sette mesi dell’anno, dunque, confermano il trend dello scorso anno, con presenze aumentate del 4,4% e una crescita consistente della componente estera, +12%, e un calo di quella domestica, -3,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. A oggi le presenze estere rappresentano il 53% di quelle complessive e sono tornate a superare i 123 milioni di unità, traguardo che era stato toccato soltanto nel 2019. Altro dato confortante è quello della permanenza media, tornata a eguagliare i valori pre-pandemici per entrambe le componenti, estera e domestica.
Nel confronto con gli altri 27 paesi della Ue – sempre secondo i dati ufficiali dell’Istat – l’Italia ha raggiunto la terza posizione per numero di presenze straniere, pari al 15% del totale di quelle registrate negli altri paesi dell’Unione, dietro soltanto a Francia e Spagna, con il 16% di share.
In termini di variazione delle presenze turistiche complessive tra il 2019 e il 2022, il bilancio del nostro Paese è tuttavia inferiore alla media dell’Ue, -5,7% rispetto alla media europea del -4,4%, attribuibile alla performance della componente domestica, -2,4% per l’Italia rispetto al -3,3% dell’Europa, che ha dimostrato una maggiore difficoltà di ripresa rispetto alla componente inbound: -8,9% per l’Italia contro il -13% della Ue.
Nel commentare i dati Istat, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè ha sottolineato: «I numeri sull’andamento turistico in Italia, da gennaio a luglio, certificano che il settore è in ripresa, al netto delle difficoltà che si sono parate davanti all’intero panorama internazionale, con presenze estere che superano addirittura i 123 milioni e una permanenza media tornata ai livelli pre-pandemici. Mercato straniero che, tra l’altro, conferma ulteriormente l’apprezzamento internazionale per la nostra nazione, anche attraverso il conferimento del Premio “Miglior destinazione Europea“, assegnato dai turisti danesi ai Danish Travel Awards. Bisogna insistere sulla strada intrapresa e lavorare tutti insieme per rendere questi numeri strutturali nel tempo».