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Istat: rallenta l’inflazione, salgono i prezzi degli hotel

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Salgono i costi degli hotel, in controtendenza rispetto alla frenata dell’inflazione complessiva.  È l’elemento che spicca tra i dati sui prezzi al consumo di aprile elaborati dall’Istat.

L’inflazione, infatti, rallenta ancora rispetto all’1,2% del mese precedente: 0,1% su base mensile e 0,8% su base annua. Un dato più basso rispetto alle stime preliminari di +0,9%. Frena anche il carrello della spesa a +2,3%.

In aumento invece servizi ricettivi e ristorazione – due voci che incidono maggiormente sul costo delle vacanze – che registrano un +2,1% mese su mese e del 4,4% anno su anno. Un segmento che già lo scorso mese era risultato quello con l’inflazione più alta: +1,7% quella congiunturale e +4% quella tendenziale.

La frenata del tasso d’inflazione è dovuta all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,7%), dei servizi vari (da +2,3% a +1,8%), dei beni non durevoli (da +2,0% a +1,5%) e dei beni alimentari non lavorati (da +2,6% a +2,2%) e lavorati (da +2,8% a +2,5

L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,6%), dei tabacchi (+1,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (+0,7%). Gli effetti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-10,1%) e non regolamentati (-1,8%).

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