Ita Airways, azzerato il cda dopo le dimissioni di Altavilla
Come preannunciato nelle scorse ore, l’assemblea degli azionisti di Ita Airways, ossia il ministero dell’Economia italiano che controlla la newco al 100%, ha deliberato oggi per l’aumento di capitale da 400 milioni di euro per la compagnia aerea.
Una boccata d’ossigeno che dovrebbe rimpinguare le casse di Ita entro fine mese e che costituisce la seconda tranche del finanziamento complessivo da 1,35 miliardi di euro già autorizzato dall’Ue utile ad assicurare la continuità aziendale.
L’assemblea ha poi azzerato il consiglio di amministrazione attuale che rimarrà in carica fino al 15 novembre prossimo quando un’ulteriore assemblea straordinaria dei soci dovrebbe nominare i nuovi componenti. Nel frattempo, però, il Mef ha cambiato lo statuto della compagnia per la revisione del numero di consiglieri, che saranno da un minimo di tre fino a un massimo di 9 membri (in ogni caso si parla di un cda che sarà composto da 5 membri).
Nello statuto di Ita è stata poi inserita la clausola del «simul stabunt simul cadent», ossia nel caso di dimissioni della maggioranza dei consiglieri, decade l’intero cda. La clausola è retroattiva, quindi le dimissioni del presidente Alfredo Altavilla (avvenute poche ore prima dell’assemblea, ndr) della consigliera Ouseley e quelle dei sei consiglieri avvenute a marzo scorso presuppongono in automatico la decadenza dell’intero consiglio di amministrazione.
I sei consiglieri dimissionari già dalla scorsa primavera – Lelio Fornabaio, Alessandra Fratini, Simonetta Giordani, Cristina Girelli, Silvio Martuccelli e Angelo Piazza – la settimana scorsa avevano scritto una lettera al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, chiedendo di formalizzare le loro dimissioni che non sono mai state accolte.
LA MOSSA DI ALTAVILLA
Formalmente già sfiduciato dal cda, che gli aveva revocato le deleghe operative; nella serata del 7 novembre Alfredo Altavilla si è dimesso infatti da presidente di Ita Airways poche ore prima dell’inizio dell’assemblea dei soci della compagnia di bandiera. Contemporaneamente si è dimessa anche la consigliera Frances Ouseley. Otto dei nove componenti del consiglio di amministrazione di Ita hanno quindi rassegnato le loro dimissioni: restava in carica solo il ceo Fabio Lazzerini che ha preso in mano proprio le deleghe revocate ad Altavilla.
La lettera di dimissioni del presidente ex Fca è accompagnata dalla richiesta di manleva, ovvero la rinuncia da parte del governo Meloni di avviare qualsiasi azione di responsabilità nei confronti di Altavilla (il quale chiede però un risarcimento al Mef, ndr)
LA RIAPERTURA DELLE TRATTATIVE
Con le dimissioni di Altavilla si chiude, quindi, il braccio di ferro tutto interno ai vertici del vettore che ha tenuto banco in questi mesi. Il presidente sarebbe stato accusato dagli altri membri del cda di aver ostacolato o rallentato la conclusione della trattativa con Certares, il fondo uscito vincitore dalla gara a due con Msc-Lufthansa per la privatizzazione di Ita.
Trattativa però che è stata rimessa in discussione dall’attuale governo Meloni che pochi giorni fa ha ritenuto concluso il periodo di esclusiva utile a concludere la vendita al fondo Usa. Secondo il Mef, infatti, l’offerta di Certares manca di un partner industriale forte nel settore aereo. La partita è riaperta e il duo Msc-Lufthansa potrebbe tornare alla carica con la sua proposta che prevede l’acquisto dell’80% delle azioni di Ita.