by Gabriele Simmini | 31 Agosto 2022 10:38
Un colpo di scena degno della breve ma intensa storia di Ita Airways: il ministero dell’Economia e Finanze ha scelto la cordata guidata dal fondo statunitense Certares – assieme a Delta Air Lines e Air France-Klm – per avviare le trattative in esclusiva per la privatizzazione della compagnia aerea[1] nata sulle ceneri di Alitalia.
La nota del Mef di queste ore specifica che “sarà oggi avviato un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares Management Llc, Delta Airlines Inc. e Air France-Klm S.A., la cui offerta è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati. Alla conclusione del negoziato in esclusiva si procederà alla sottoscrizione di accordi vincolanti solo in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l’azionista pubblico”.
Esclusa quindi l’altra cordata che era in corsa per Ita – formata da Msc e Lufthansa – che fino a poche ore fa e per tutto il processo di vendita era data come favorita[2].
Il sorpasso del consorzio franco-statunitense sarebbe avvenuto proprio nelle ultime ore con Delta e Air France che avrebbero deciso di andare oltre la semplice partnership commerciale (come invece previsto nelle precedenti offerte presentate nel corso di questi ultimi mesi, ndr). Secondo fonti ministeriali, invece, adesso le due compagnie aeree prevedono un investimento diretto in Ita, ma solo una volta che gli accordi di privatizzazione saranno perfezionati.
PERCHÉ HA VINTO CERTARES
L’offerta di Certares, nel dettaglio, prevede una quota del 41,1% in mano al fondo statunitense; mentre Air France dovrebbe rilevare il 9,9% delle azioni del vettore italiano e Delta un ulteriore 4%. Al ministero dell’Economia, quindi, dovrebbe restare in dote una quota minoritaria ma comunque sostanziosa, pari al 45%.
Il Mef, in sostanza, avrebbe scelto l’offerta da circa 650 milioni di euro grazie anche alle concessioni del consorzio sulla governance di Ita. Secondo quanto riporta La Repubblica, infatti, Certares ha assicurato che “la quota che resterà pubblica (il 45%) ha una valorizzazione; quando lo Stato vorrà liberarsi della sua quota potrà farlo così a un prezzo già concordato; un premio ulteriore sarà riconosciuto se Ita centrerà buoni risultati di bilancio; è previsto un meccanismo di earn out“, ovvero una sorta di pagamento delle quote differenziato secondo le performance del vettore.
Ultimo, ma non meno importante, Certares concederebbe al ministero anche due posti su 5 in consiglio di amministrazione, oltre alla carica di presidente.
Msc e Lufthansa, invece, avevano offerto circa 850 milioni di euro per rilevare l’80% di Ita, lasciando il 20% allo Stato. Secondo alcuni analisti, infine, i due colossi non avrebbero voluto cedere sulla governance e sull’autonomia gestionale: una rigidità che avrebbe pesato a sfavore della loro offerta in seno al governo Draghi, nonostante il duo svizzero-tedesco avesse già incassato il benestare dei sindacati. L’offerta del consorzio vincente, infine, prevede un ruolo centrale a Roma Fiumicino come terzo hub dell’Europa continentale (oltre Amsterdam per Klm e Parigi CdG per Air France).
GLI INVESTIMENTI NEL TURISMO
Fondato nel 2012, Certares è guidato dal presidente e amministratore unico Greg O’Hara e ha sede a New York (con uffici presenti a Lussemburgo e Milano).
Certares gestisce fondi di private equity, di private credit e real estate ed è tra i big player per quanto riguarda gli investimenti nei settori dei viaggi e del turismo: il fondo possiede quote rilevanti di aziende come American Express Global Business Travel, Global Blue, TripAdvisor, la compagnia di autonoleggio Hertz, quella di crociere AmaWaterways, le compagnie aeree Azul e Latam Airlines e alcuni circuiti di agenzie di viaggi di lusso negli Stati Uniti. Il valore di mercato del fondo è di oltre 10 miliardi di dollari, compresi i coinvestimenti.
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