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Ita Airways, corsa a tre. E in pole position c’è Msc

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Scaduto il termine per presentare la manifestazione d’interesse per acquistare la maggioranza di Ita Airways. Non ci sono state candidature dell’ultim’ora per la privatizzazione della compagnia tricolore, oltre alle tre già ricevute dal ministero dell’Economia. Ovvero: Msc-Lufthansa; i fondi statunitensi Indigo Partners e Certares (con la cordata Air France-Klm e Delta Air Lines).

In settimana il ministero aprirà la data room di Ita Airways, che contiene le informazioni riservate sul vettore oggi pubblico al 100%.

Secondo il Corriere della Sera, il governo prevede l’arrivo di una prima offerta vincolante tra fine aprile e inizio maggio. Questo porterebbe a un accordo preliminare a giugno per finalizzare il closing a dicembre.

In attesa dell’offerta vincolante, al momento è la bozza di Msc e Lufthansa a prevalere. È l’unica che stima il valore della compagnia aerea: 1,2-1,4 miliardi di euro, considerando 720 milioni già stanziati dal governo.

Inoltre, Ita è in attesa di ricevere dallo Stato altri 400 milioni di euro autorizzati dalla Commissione europea. Cifra attesa per il 31 marzo, poi slittata e prevista ai primi di maggio. Secondo Repubblica, Msc Group potrebbe offrirsi di versare la cifra in anticipo già nei prossimi giorni.

Da fonti del ministero dell’Economia, Msc e Lufthansa avrebbero già pronta una prima bozza del piano industriale 2023-2028 con il via alle operazioni il prossimo 26 marzo.

Nonostante l’apparente vantaggio del Gruppo di Gianluigi Aponte, il ministero vuole una gara a colpi di rilanci, in cui i tre soggetti in campo si battano per l’acquisizione della compagnia aerea. E spinge perché ciò avvenga in tempi rapidi.

Se infatti il primo trimestre 2022 del vettore si è chiuso come da business plan rivisto a fine gennaio e il secondo trimestre ha visto una ripresa delle prenotazioni con buon flusso di cassa, il rialzo del costo del kerosene sta pesando sui conti di tutto il settore. Il rincaro del carburante costituisce motivo ulteriore per accelerare la privatizzazione della compagnia.

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