Il tempo scorre inesorabile e il governo Meloni deve affrettare i tempi per risolvere il dossier della privatizzazione di Ita Airways. Svanita al momento la possibilità di cedere la maggioranza più un azione al fondo Certares – con la stop alle trattative in esclusiva annunciato a fine ottobre dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – e con il formale disinteresse del Gruppo Msc; resta in corsa al momento solo Lufthansa. I vertici del colosso tedesco hanno avuto in queste ore i primi incontri interlocutori con il Mef, ma Lufthansa sembra orientata a forzare le trattative proponendo un’offerta al ribasso, conscia delle difficoltà economiche di Ita che dovrebbe chiudere l’anno con un rosso di quasi 470 milioni di euro.
Così Lufthansa, secondo fonti vicine al dossier, vorrebbe offrire poco più di un terzo del valore reale di Ita, ovvero 600mila euro e un piano che prevede più voli da Milano, con un ruolo cargo di primo piano per Malpensa, e un minor peso di Fiumicino (ruolo più stagionale concentrandosi sulle rotte verso il Nord Africa e il Medio Oriente) e perfino il ritorno del brand Alitalia in sostituzione del nuovo Ita Airways. Secondo fonti di stampa, infine, anche Air Dolomiti – compagnia italiana controllata da LH – avrebbe un nuovo ruolo con l’ipotesi di fusione proprio con Ita.
Allo stesso tempo, però, il governo starebbe ipotizzando di chiudere la partita entro fine anno per evitare un ulteriore iniezione di liquidità nelle casse di Ita, che si potrebbe configurare come aiuto di Stato e incontrerebbe il parere negativo dell’Ue. Così l’esecutivo starebbe studiando anche l’ipotesi di mantenere il controllo della compagnia di bandiera “nell’eventualità di un accordo con la stessa Lufthansa in quanto considera la compagnia un asset strategico per il Paese”, riferisce l’Ansa.
Tra le opzioni allo studio ci sarebbe quella per il governo di avere dei poteri speciali (una sorta di golden power) per condizionare o porre il veto su governance e future strategie di Ita, dopo la cessione di una quota a Lufthansa, oppure realizzare una partnership con Fs in quanto ciò permetterebbe allo Stato di mantenere una quota di maggioranza nella newco. «Conto che entro la fine dell’anno Ita abbia la soluzione migliore per il futuro del Paese e dei dipendenti», ha detto qualche giorno fa il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.