Ita Airways, spunta la penale per “proteggere” la vendita
Una penale per scoraggiare l’eventuale stop alla vendita di Ita Airways deciso dal prossimo governo. Sarebbe questa la novità che il governo Draghi e il ministero dell’Economia e Finanze starebbero studiando per “blindare” la privatizzazione della compagnia di bandiera.
Secondo quanto riporta oggi Il Corriere della Sera, infatti, se lo Stato italiano entro dicembre (deadline per la chiusura delle trattative) dovesse bloccare la procedura di vendita della maggioranza di Ita scatterebbe “una penale di recesso”. Uno dei due contendenti che hanno presentato entro ieri le loro offerte vincolanti – la cordata Msc-Lufthansa o quella capeggiata da Certares per conto di Delta Air Lines e Air France – potrebbe ricevere diversi milioni di euro dall’Italia in caso di un “ripensamento”, ovvero circa il 5-10% del valore della transazione (tra i 42,5 e gli 85 milioni), interessi e spese legali esclusi.
Sulla scelta dell’attuale esecutivo aleggiano infatti gli avvertimenti di Giorgia Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia, che hanno specificato più volte come – una volta al governo – sarebbero intenzionati a rivedere le scelte di Draghi riguardo la vendita di Ita Airways.
Sempre secondo il quotidiano nazionale, infine, il Mef non si aspetta molte novità rispetto alle proposte dei due contendenti presentate già lo scorso del 5 luglio. “Al netto di qualche correzione Msc e Lufthansa vogliono rilevare l’80% di Ita per un valore della transazione di 850 milioni di euro lasciando il 20% allo Stato. I due colossi non intendono cedere sulla governance e sull’autonomia gestionale convinti, ma a irrobustire la proposta di Msc e Lufthansa è anche la pax sindacale che vede le maggiori sigle preferire la vendita ai due giganti dei mari e dei cieli”, sottolinea Il Corriere.
Il fondo di private equity Certares, invece, avrebbe lavorato in questi giorni per pareggiare la valutazione di Ita fatta da Msc-Lufthansa, ma vorrebbe rilevare solo il 55-60% della compagnia. Certares, che lavora alla privatizzazione anche per conto di Delta e Air France (che al momento potrebbero essere solo partner commerciali della nuova Ita, ndr) avrebbe anche assicurato al Mef un maggiore peso nel cda e nella scelta del management.