by Andrea Lovelock | 16 Novembre 2022 10:05
Rapido cambio della guardia (poco meno di una settimana) alla presidenza di Ita Airways con la designazione di Antonino Turicchi al posto di Alfredo Altavilla, che aveva rassegnato le dimissioni il 7 novembre[1] scorso, insieme alla consigliera Frances Ouseley, ex easyJet.
Turicchi è stato fortemente voluto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti per la sua pluriennale esperienza che lo ha visto per vari anni nella dirigenza di Alstom (società molto attiva nel settore ferroviario) e per sette anni (dal 2002 al 2009) alla direzione generale di Cassa depositi e prestiti (Cdp), trasformandola in società per azioni. Attualmente Turicchi è amministratore delegato di Fintecna, un incarico che dovrebbe mantenere perché la nomina ai vertici di Ita avrà una durata di appena 10 mesi, in attesa di conoscere l’epilogo della nuova partnership che il governo Meloni intende attuare entro metà del prossimo anno.
In vista dell’assemblea dei soci, quindi, il Mef ha indicato come componenti del consiglio di amministrazione di Italia Trasporto Aereo Spa, Antonino Turicchi come presidente; Fabio Lazzerini è stato riconfermato come amministratore delegato. I consiglieri nominati sono: Gabriella Alemanno, Frances Ousley e Ugo Arrigo.
Si chiude così una vicenda che era sfociata nella lettera di dimissioni di Altavilla, dopo un burrascoso rapporto con l’ad Fabio Lazzerini a seguito del quale vi era stata la clamorosa sottrazione di tutte le deleghe esecutive al top manager.
Turicchi, viterbese ed una laurea in Economica e Commercio conseguita nel 1990, è una figura molto conosciuta negli ambienti del Mef dove era stato assunto come funzionario a metà degli anni ’90. Nel 1999 viene nominato direttore strategico del Dipartimento del ministero che si occupava del debito pubblico e nel 2009 passa al Comune di Roma dove ricopre l’incarico di direttore esecutivo durante il mandato di sindaco di Gianni Alemanno.
Oggi, tra l’altro, è previsto un incontro con i sindacati di categoria nel corso del quale si dovranno affrontare temi caldissimi come le nuove assunzioni, il riassorbimento di lavoratori attualmente in cassa integrazione e l’adeguamento degli stipendi che secondo le sigle sindacali dovranno essere allineati agli standard europei. Il tutto nell’ottica di predisporre la fase finale della privatizzazione, con la riapertura dei giochi per la cordata Lufthansa-Msc alla quale era stata preferita la cordata statunitense Certares-Delta; fase che molti componenti del Governo Meloni (in primis Matteo Salvini) vorrebbero chiudere entro la fine dell’anno per evitare ulteriori emorragie di soldi pubblici, ma sono in molti ad essere perplessi su questa tempistica.
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