Ita-Lufthansa, arriva la benedizione Ue
Sposi di fatto e non più solo “promessi”: via libera quasi certo della Commissione Ue per l’operazione Ita Airways-Lufthansa. Secondo le prime anticipazioni apparse sul Corriere della Sera poche ore fa e apprese da fonti comunitarie, mancherebbe solo la firma, ma Bruxelles avrebbe di fatto accettato tutti gli ultimi remedies inviati da Lufthansa e dal Mef (referente di Ita) per benedire il matrimonio tanto sospirato. Un’unione che prevede una prima fase con l’acquisizione del 41% di Ita da parte di Lufthansa dietro versamento di 325 milioni, per passare entro tre anni a una acquisizione del 90% con l’esborso complessivo di 830 milioni di euro da parte del vettore tedesco.
Tra i draft remedies trasmessi a Bruxelles ci sarebbe la conferma dei tagli di 15 coppie di slot (pari a 30 voli giornalieri) su Milano Linate per i voli intra europei e almeno altri 5 slot (10 voli quotidiani) su Fiumicino, sempre lungo le rotte europee (in particolare per Svizzera, Austria, Germania e Belgio).
Inoltre, una dismissione con contestuale individuazione di alcuni competitor (in pole position easyjet e Volotea) per la cessione di questi collegamenti e sul versante del lungo raggio – il più discusso tra i tecnici della Commissione Ue – una sospensione di 2 anni dell’ingresso di Ita in Star Alliance, ovvero l’impegno del vettore italiano e Lufthansa a non stringere joint-venture con vettori di quella aggregazione per non assumere posizioni dominanti nel Nord America.
Le indiscrezioni raccolte dal quotidiano di via Solferino sono state commentate anche dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che ha dichiarato prudente e con una punta d’ironia: «Credo che convoleremo a nozze, però tutto può essere. Sono convocati sposa e testimoni, però potrebbe anche non presentarsi il Don Abbondio della situazione».
Al Mef c’è comunque chi smorza facili entusiasmi ricordando che l’Ue ha tempo fino al 4 luglio per la sua definitiva pronuncia e che i tecnici potrebbe prendersi tutto questo tempo rimanente per una rilettura dell’intero dossier. Se però i tecnici non vestiranno i panni del Don Rodrigo di turno “questo matrimonio s’ha da fare”. E si farà.