Si fa davvero pesante la lista delle condizioni poste dall’Antitrust Ue per dare il via libera all’accordo ItaAirways-Lufthansa. Le richieste, trapelate da indiscrezioni apparse anche sui media nazionali, toccano non solo la cessione di slot per voli in Europa, ma anche quelli per le tratte transatlantiche. Inoltre, viene prospettato l’obbligo per Ita-Lufthansa di sottoscrivere accordi di code-share con le aerolinee che subentrano nelle tratte rilasciate, con il contestuale obbligo di erogare a proprie spese i servizi di handling e, infine, l’obbligo di far accedere il vettore subentrato ai programmi di frequent flyer con tutti i benefit che ne conseguono, compreso l’ingresso dei passeggeri del vettore subentrato nelle lounge del gruppo.
A ben vedere si tratta di condizioni molto simili a quelle poste dall’Ue per la acquisizione di Asiana da parte della Korean Air, poi accettate da quest’ultima (come riportato da l’Agenzia di Viaggi Magazine il 14 febbraio scorso) per poter procedere speditamente all’operazione. Se confermate, però, queste condizioni-capestro dell’Ue per il dossier Ita-Lufthansa, rischiano davvero di compromettere l’accordo che, come si ricorderà, era stato siglato nel maggio 2023 che prevede l’ingresso del gruppo tedesco in Ita con una quota del 41%, incrementabile fino al 100% negli anni a venire.
Né sono valse le proposte di Lufthansa, a inizio gennaio, relative alla cessione di qualche slot strategico quando da Bruxelles è giunta la notizia che l’intero dossier necessitava di un’ulteriore indagine approfondita, per uno slittamento della pronuncia al mese di giugno, vale a dire a ridosso della stagione di picco. Da qualche settimana, poi, è iniziato un ping-pong tra Bruxelles ed il Mef, con una serie di interrogativi che vengono presentati proprio per fare chiarezza sui parametri dell’accordo. Non è un mistero che l’intera operazione interessi molto da vicino altri “attori” dei cieli europei, come Air France-Klm e Iag e che proprio quest’ultima vuole accertarsi – avendo presentato il suo dossier per l’acquisizione di Air Europa – che non vengano usati due pesi e due misure.
A conti fatti, il faro acceso dalla direzione generale dell’Antitrust Ue è davvero accecante se si considerano anche altre indiscrezioni, come quella che Bruxelles potrebbe pretendere anche da un vettore alleato di Lufthansa, la United, la cessione di alcune tratte transatlantiche Europa-Usa. Se fossero vere anche queste voci, la strada per il via libera all’accordo Ita-Lufthansa diventerebbe davvero impraticabile.