Ita-Lufthansa, i prossimi step:
il ceo sarà Jörg Eberhart

Ita-Lufthansa, i prossimi step: <br>il ceo sarà Jörg Eberhart
08 Luglio 11:28 2024 Stampa questo articolo

È partito il cronoprogramma per dare piena operatività all’accordo tra Ita Airways e Lufthansa annunciato in una affollata conferenza stampa al Mef, dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Il closing dell’operazione dovrebbe avvenire non più tardi di ottobre e, in ogni caso, entro novembre verrà convocata una assemblea straordinaria per deliberare l’aumento di capitale e la nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Ita, che sarà composto da 5 membri: tre nominati dal ministero dell’Economia e due da Lufthansa, tra cui l’amministratore delegato, che secondo voci sempre più insistenti, dovrebbe essere Jörg Eberhart, già alla guida di Air Dolomiti e tra i maggiori conoscitori del mercato italiano.

In questo arco temporale rientra anche il versamento dei 325 milioni di euro da parte di Lufthansa nelle casse di Ita, per dare forma e sostanza all’acquisizione del 41% del vettore italiano. Quota che gradualmente salirà fino al 90% per un versamento complessivo di 829 milioni di euro entro il 2033. Una liquidità che permetterà a Ita – già in buona salute grazie al suo tesoretto di 400 milioni prodotto nell’ultimo anno – di volare in cieli tranquilli per i prossimi anni, che saranno decisivi riguardo alla realizzazione del suo piano di sviluppo.

In questi mesi, poi, dovranno essere rispettati i remedies che Ita-Lh hanno presentato a Bruxelles per sbloccare l’operazione e ottenere il via libera dalla Commissione Ue: vale a dire la cessione di 17 coppie di slot (34 voli giornalieri a/r) sulle rotte intraeuropee, in particolare verso Austria, Svizzera, Belgio e Germania, e il subentro di uno o più vettori competitor (in pole position risultano easyjet e Volotea) per gestire al meglio gli slot dismessi. A questo si aggiungono i remedies sulle rotte transatlantiche, in particolare quelle da Roma-Fiumicino per Chicago, Washington, San Francisco e Toronto, con l’ingresso di un competitor in grado di offrire voli diretti, con la concreta ipotesi di un subentro di aerolinee già presenti su quelle tratte (vedi Air France o British Airways).

Sul matrimonio Ita-Lufthansa, comunque, resta l’incognita del fattore pricing. Tra le maggiori preoccupazioni di Bruxelles c’era, e sussiste ancora, il rischio di un rincaro tariffario, ma i ritocchi sui biglietti aerei di Ita saranno inevitabili se il partner industriale del vettore italiano decidesse di estendere a tutte le compagnie aeree che gravitano nel suo network, la strategìa tariffaria annunciata proprio pochi giorni fa che prevede l’applicazione di una green fee da 10 a 72 euro per coprire i costi legati all’adeguamento delle flotte, con l’adozione di misure per rispettare la normativa Ue a difesa dell’ambiente e, dunque, il raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni entro il 2050.

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Andrea Lovelock
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