Visita-lampo a Bruxelles per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha incontrato la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager per fare il punto sull’operazione Ita-Lufthansa: una riunione definita “molto cordiale”, come riportato dalle agenzie di stampa, nel corso della quale Giorgetti ha ribadito «l’importanza del rispetto dei tempi della decisione da parte della Commissione europea per garantire un futuro positivo della compagnia aerea italiana, ai suoi lavoratori e ai viaggiatori».
Di certo non è stata presentata la documentazione con i “rimedi” che i due potenziali partner vogliono sottoporre alla Commissione Ue per avere il via libera. Secondo fonti vicine al Mef, ci vuole più tempo per elaborare le controproposte e se questa ipotesi fosse confermata nei prossimi giorni, la scadenza del 6 giugno per la pronuncia finale della Ue, inevitabilmente, si allontanerebbe.
Ma, stando a quanto raccolto dalle agenzie di stampa, l’esito dell’incontro è stato positivo, con la piena disponibilità della Commissione Ue di attendere qualche giorno in più per esaminare le cosiddette “misure correttive” che di fatto dovrebbero riguardare innanzitutto le rotte intercontinentali verso Usa, Canada e Giappone che secondo l’Ue presenterebbero delle sovrapposizioni di rotte troppo evidenti per essere accettate, a tutela della concorrenza di altre compagnie aeree, in primis la United e American Airlines per gli States, i vettori canadesi e All Nippon Airways (Ana). Altro versante attenzionato nello “Statement of Objections” è quello delle rotte domestiche, in particolare su Linate e su Francoforte dove non si vuole concedere posizioni di vantaggio ai due vettori che rappresentano di fatto l’offerta aerea nazionale.
Un’altra fonte vicina a Bruxelles ha ammesso che l’intero dossier è piuttosto complicato perché la Commissione non vuole creare un precedente in vista di altre partnership nei cieli europei, ma al tempo stesso sembrerebbe intenzionata a vagliare attentamente le esigenze dei mercati aerei in Italia e in Germania, senza favorire – come qualcuno ha insinuato nei mesi scorsi – lo strapotere delle compagnie aeree low cost, in particolare Ryanair che sta letteralmente dominando nei cieli europei.
La partita, dunque, è aperta e l’ipotesi di una proroga per la decisione finale della Ue è sempre più probabile, vista la delicatezza dell’operazione: è bene ricordare che i parametri dell’accordo Ita-Lufthansa prevedono l’acquisizione del 41% del vettore italiano da parte della compagnia tedesca per un investimento iniziale di 325 milioni di euro. Con questa partnership, Ita entrerebbe nell’orbita della rete Lufthansa che già comprende, oltre al vettore tedesco, le compagnie Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines e Eurowings.
Di certo, dati alla mano, il clima in casa Ita è molto più tranquillo rispetto a sei mesi fa: e questo perché a fine anno la compagnia ha azzerato la perdita e ha chiuso l’anno con 450 milioni di euro in cassa. Così come è altrettanto vero che la compagnia italiana conta molto sull’operazione con Lh per il suo piano industriale e quindi il suo sviluppo.