Ne ha di brindisi da fare Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma. Per la quinta volta miglior scalo d’Europa per la qualità dei suoi servizi, in testa al rating aeroportuale internazionale Skytrax con cinque stelle, Fiumicino chiude un anno più che soddisfacente: traffico da primato proveniente dal Nord America, buona ripresa dei flussi dalla regione Asia-Pacifico e notizie confortanti dall’Europa, soprattutto in vista dell’atteso atterraggio dell’intesa Lufthansa-Ita. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera Troncone ammette lo «stato di grazia dello scalo che del resto riflette una stagione favorevole per il trasporto aereo in genere, anche se continuano a lievitare i costi di gestione. La crescita del traffico di questo secondo semestre risulta superiore a quella del 2019, ultimo anno pre Covid e, in particolare, i flussi del segmento point-to-point hanno registrato un aumento del +16% sempre rispetto al 2019.
Un ritorno alla normalità anticipato, se si considera che gli analisti, fino allo scorso anno, pronosticavano uno stato di sofferenza del trasporto aereo di almeno altri due anni. È lo stesso Troncone a dare dettagli della ripartenza col turbo di Fiumicino dove in quest’ultimo anno «il traffico internazionale di breve e medio raggio è cresciuto dell’11% rispetto al 2019, quello di lungo raggio del 6%, grazie alla ripresa dei collegamenti diretti per la Cina e per il Sud America. In forte incremento i voli per il Nord America con un sorprendente +31% a novembre rispetto al periodo pre Covid».
Per Roma-Fiumicino c’è poi la prospettiva del nuovo hub Ita-Lufthansa e su questo Troncone è stato molto esplicito: «Si tratta di un progetto di grandissimo valore industriale e auspico che possa vedere la luce all’inizio del prossimo anno. L’accordo non procura grandi preoccupazioni in materia di concentrazione e ha anche un grande valore di stabilizzazione e sviluppo del sistema trasportistico italiano: avere un vettore di riferimento nazionale che è sempre instabile è un problema. E poi Lufthansa ha attenzione e rispetto delle specificità e della riconoscibilità dei vettori che acquisisce: verrà salvata l’italianità. Il gruppo ha anche una capacità di muoversi a sistema con l’intermodalità: si è ben integrata con Deutsche Bahn e noi puntiamo molto sulla connettività ferro-aria con Ferrovie dello Stato».
Troncone si spinge anche oltre e prospetta addirittura un ottimo rilancio del feederaggio dal bacino del Mediterraneo, dei Balcani e altre aree europee via Roma verso Sud America e Africa.
Interessante l’analisi di Troncone sul delicato tema degli incentivi ai vettori che in quest’ultimo periodo, in Italia, hanno sfiorato i 500 milioni di euro: «Le logiche di incentivazione aggressiva, che noi abbiamo sempre voluto evitare – ha sottolineato Troncone al Corsera – sono pericolose per due motivi. Il primo: diventa difficile, in particolare per uno scalo regionale, tornare indietro dopo aver fatto grandi sconti, col rischio di diventare ostaggio di poche compagnie. Il secondo: rischia di scappare di mano la domanda, con gli aeroporti che non riescono poi a gestire in qualità quei flussi al di fuori di solidi piani di investimento».
Nell’intervista c’è anche un doveroso richiamo alla partecipazione di AdR alla Cop28 sul Clima: «Abbiamo portato l’esperienza del “Patto per la decarbonizzazione del trasporto aereo” (l’osservatorio promosso da AdR, ndr) e anche i primi risultati che sono rassicuranti: l’Italia è pronta a rispettare i primi giri di boa con i vincoli al 2030. Certo, ci sarà un riflesso nel tempo sul costo dei biglietti, si stima di 6-15 euro, che potremmo definire “digeribile” e la necessità di una quantità significativa di biocarburante per raggiungere il net zero al 2050. In parallelo la nostra capogruppo Mundys lavora con il Wef per la decarbonizzazione del trasporto aereo, alla guida del tavolo sulla finanza green».
L’intervista si chiude con un cenno sull’immediato futuro: per Troncone nel 2024 Fiumicino potrà contare su una crescita del +10% in termini di traffico passeggeri e movimenti aerei, grazie anche al contributo operativo delle compagnie low-cost, sempre più presenti nello scalo. In particolare, il maggior impulso di traffico aereo si avrà ancora una volta dal Nord America, ma ci sarà anche un forte recupero dall’Asia (già avviato in questi ultimi mesi) e dal Medio Oriente e Africa.