Ita risponde a Bruxelles: “Diversi dalla vecchia Alitalia”
Difendere il passaggio Alitalia-Ita e le operazioni del governo con la newco: è questo l’obiettivo delle 32 pagine di risposta – scritte dal ministero dell’Economia e Finanze e dai vertici di Ita, Francesco Caio e Fabio Lazzerini – indirizzate a Bruxelles per ribattere alle numerose osservazioni della Commissione Ue. L’Europa, infatti, ha sostenuto fortemente la mancanza di una reale discontinuità nel progetto di passaggio dalla compagnia aerea in amministrazione straordinaria alla nuova realtà, che dovrebbe ottenere uno stanziamento di circa 3 miliardi di euro da parte del governo.
La risposta italiana non si è fatta attendere e, tra grafici e tabelle, Ita precisa prima di tutto di essere una società pubblica in questo momento, che vede come unico azionista proprio il Mef. Riguardo il futuro degli asset (programma Millemiglia, slot e brand) Italia Trasporto Aereo “intende partecipare alle procedure in termini trasparenti, aperti e non discriminatori, solo per comprare quai beni che sono ritenuti necessari e adeguati per entrare nel mercato del trasporto aereo” riporta la lettera.
E proprio sul brand, Lazzerini e Caio ribaltano il tema sollevato da Bruxelles (che ritiene importante dimostrare una discontinuità proprio a livello di “nome” Alitalia, ndr) sostenendo che Ita è interessata ad acquisire il brand “per evitare inevitabile confusione rispetto a ogni altro possessore”, soprattutto se la newco otterrà anche gli altri asset della compagnia aerea in amministrazione straordinaria.
Sul capitolo collegamenti, inoltre, l’Unione europea vorrebbe i dettagli sulla profittabilità delle singole rotte, ma nel frattempo la risposta italiana si è fermata al progetto di partenza di Ita, già noto nel piano industriale presentato a dicembre: Roma Fiumicino come hub di riferimento e Milano Linate in veste di scalo point to point e business airport europeo.
Sul piano del personale, infine, Ita ha chiarito che assumerà persone provenienti dal perimetro attuale di Alitalia, ma non con trasferimento diretto. La newco dovrebbe servirsi quindi di nuovi contratti economicamente diversi dagli attuali.