Il sì di Bruxelles è vitale per Ita. Sul matrimonio con Lufthansa, in attesa del parere definitivo della Commissione Ue, è intervenuto anche Willie Walsh, direttore generale Iata. A margine dell’assemblea annuale, tenutasi a Dubai, ha risposto molto esplicitamente all’inviato del Corriere della Sera: «Le fusioni fanno bene ai consumatori e l’operazione Ita-Lufthansa serve anche a garantire un futuro al vettore italiano, perché altrimenti rischia di ridimensionarsi o addirittura sparire dal mercato. La loro aggregazione può portare benefici all’utenza aerea».
Dichiarazioni fin troppo chiare a ridosso del voto Ue e che giungono proprio mentre nel fine settimana ha preso credito l’indiscrezione che Lufthansa avrebbe già inviato una nuova lettera a Bruxelles nella quale, oltre alla cessione degli slot su Milano-Linate e su Roma-Fiumicino avrebbe proposto il taglio di alcune rotte a lungo raggio, come veniva richiesto dall’Ue, e una contestuale sospensione di almeno 2 anni per l’ingresso di Ita nell’aggregazione di Star Alliance.
Sarebbero state anche indicate le due compagnie aeree, ovvero easyJet e Volotea, alle quali cedere le rotte dismesse dal vettore tedesco e da quello italiano. E tutto questo per ammorbidire i tecnici della Commissione, che non sarebbero rimasti soddisfatti dell’ultimo documento con i remedies proposti dal Mef (referente di Ita) e dal Gruppo Lufthansa, perché comunque la rete di servizi intra-europei e intercontinentali dei due potenziali partner potrebbe far prefigurare una posizione dominante sui mercati interni di Germania, Austria, Svizzera, Belgio e sui cieli del Nord America a danno dei vettori competitors.
La posta in palio è alta e costosa: in base all’accordo, infatti, Lufthansa acquisirebbe inizialmente il 41% di Ita Airways con il versamento di 325 milioni di euro per giungere poi all’acquisizione del 90% per un valore complessivo dell’operazione che sfiora gli 830 milioni di euro.
Ora, con gli esiti delle elezioni europee, ci si attende un nuovo clima politico e una tornata di interlocuzioni anche a livello istituzionale per sondare gli orientamenti in Commissione Ue e aspettare con maggiore serenità la scadenza del 4 luglio. Data entro la quale Bruxelles si esprimerà definitivamente sull’operazione Ita-Lh. Un’attesa che ha già creato tensione alla vigilia del voto, con l’ultimatum di Matteo Salvini a Bruxelles: «Se boccerà l’intesa, non resteremo a guardare».