L’azienda di trasporti Itabus è interpellata ancora una volta dal sindacato Fit-Cisl in merito ai contratti di lavoro per i dipendenti: appello che per la sigla dei lavoratori resta tuttora inevasa. “I numeri snocciolati da Itabus si traducono sicuramente in un messaggio positivo per la crescita dell’occupazione nel sistema dei trasporti e confermano la sua espansione sul mercato italiano e in prospettiva europeo, ma rimane ancora senza risposta la domanda su quali condizioni normative e retributive l’azienda applica alle sue lavoratrici e ai suoi lavoratori, a partire dal sistema integrato di gestione della sicurezza”, rimarca la nota.
Itabus ha infatti annunciato che a breve avrà una flotta di cento autobus nuovi, offrirà 110 servizi al giorno, facendo oltre 140 fermate lungo 800 tratte servite. “In questo modo stride la reticenza dell’azienda quando invece si tratta di dire, sempre rimanendo ai numeri, qual è lo stipendio delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori e quali condizioni contrattuali applica loro – ricorda la Fit-Cisl – Non pensavamo fosse una domanda così difficile per Itabus. E però ne abbiamo anche altre simili: Itabus come tutela i suoi dipendenti? Quali diritti riconosce loro? Quali sono gli standard di sicurezza per gli autisti rispetto alle norme previste dal ccnl di categoria?”.
Domande che il sindacato ha messo anche per iscritto, con due richieste di incontro inviate nel 2021 e rimaste inevase.
“Torniamo a ripetere – conclude la Fit-Cisl – che un’azienda come Itabus cresce realmente non solo quando aumenta il suo parco mezzi, ma pure quando sono valorizzati i suoi dipendenti anche e soprattutto attraverso il confronto con il sindacato per la tutela, la salvaguardia, il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori e della loro sicurezza, a iniziare dagli autisti”.