Significativo gemellaggio tra la Villa d’Este di Tivoli – sito Unesco – e il Palazzo d’Estate di Pechino, siglato nei giorni scorsi con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico per le generazioni future. L’accordo, simboleggiato come un “tratto comune” fra due civiltà millenarie, pone al centro il dialogo culturale, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile.
«Parlare di ponti tra culture è ormai un concetto consolidato – nota Andrea Bruciati, direttore di Villa d’Este – Qui invece celebriamo un tratto, un segno simbolico che lega la cultura occidentale, rappresentata in modo unico dall’Italia, a quella dell’Estremo Oriente, incarnata dalla tradizione monumentale della Cina. Un legame che prende forma non solo attraverso le parole, ma anche attraverso gli ideogrammi cinesi, che racchiudono concetti e significati, rispecchiando la sacralità e la complessità del segno grafico».
«Si tratta di due siti uniti appartenenti all’Unesco – osserva Bruciati – due spazi ricchi di storia che intendono creare una piattaforma per il dialogo e il rinnovamento culturale. Villa d’Este, con le sue celebri fontane, e il Palazzo d’Estate di Pechino insieme rappresentano una fusione tra natura e architettura, dove ogni giorno si “disegnano” nuovi orizzonti culturali e sinestetici, risvegliando una percezione sensoriale unica. I percorsi artistici, i giardini storici e le architetture monumentali diventano così un’opportunità di apprendimento reciproco, stimolando una visione rigenerativa della cultura».
Il gemellaggio con Pechino sottolinea la volontà comune di promuovere il turismo culturale, la sostenibilità ambientale e la cura del paesaggio. A tal proposito, il progetto punta a creare nuove connessioni tra persone e ambiente, grazie alla valorizzazione dell’ecosistema acquatico e all’educazione ambientale. Questo approccio integrato intende trasformare i siti Unesco di Tivoli e Pechino in musei viventi, dove il patrimonio archeologico e artistico dialoga con la contemporaneità, divenendo ispirazione per nuove generazioni.