Uno avanti, due indietro. Sembra avere il passo del gambero l’andamento della pandemia nel mondo. E mentre l’Italia si tinge di giallo (tranne la rossa Sardegna e le arancioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta) con il via libera agli spostamenti tra regioni, dal ministero della Salute arriva una nuova stretta sulle frontiere internazionali: il divieto di ingresso dall’India, emessa nel giorno della festa della Liberazione e in vigore fino al prossimo 12 maggio.
«Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India – informa il ministro Roberto Speranza – I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione».
A preoccupare è la nuova variante indiana. «I nostri scienziati sono al lavoro per studiarla. Non possiamo abbassare la guardia. Venerdì è stato il giorno record per casi a livello mondiale con 893mia positivi, di cui 346mila proprio in India», informa il ministro Roberto Speranza.
Un’onda anomala che ha travolto il sistema sanitario del Paese, inducendo l’Italia ad aggiungersi alla lista di Paesi (dal Canada alla Gran Bretagna, dall’Iran al Kuwait e ultima anche la Germania) che in queste ore ha imposto lo stop ai collegamenti.
La variante indiana – denominata B.1.617 – presenterebbe una doppia mutazione rispetto al ceppo originario e apparirebbe più facilmente trasmissibile. In Italia è stata segnalata per la prima volta il 10 marzo a Firenze e non è ancora chiaro se i vaccini oggi in uso siano in grado di neutralizzarla.
BRASILE, ANCORA STOP. Un’ordinanza, quella firmata da Speranza, simile ai provvedimenti presi, sin dall’inizio dell’anno, nei confronti del Brasile, Paese dal quale sono vietati gli arrivi (al momento fino al 30 aprile), sempre nell’ottica dell’isolamento di una variante del Covid.
ALLERTA GIAPPONE. Sotto osservazione nel frattempo il Giappone, dove è appena stato dichiarato un nuovo stato d’emergenza in vigore fino al prossimo 11 maggio e circoscritto a Tokyo e a tre prefetture occidentali, ovvero Osaka, Kyoto e Hyogoe. Una decisione presa per “salvare” in extremis le Olimpiadi, saltate lo scorso anno e il cui inizio ora è fissato per il 23 luglio. Giochi che, se confermati, saranno senza pubblico straniero, pur attirando decine di migliaia di persone tra stampa e delegazioni.
MINI QUARANTENA DALL’UE. Sempre sul fronte internazionale, resta in vigore il cosiddetto provvedimento anti Canarie di Pasqua: sino a fine mese l’obbligo di tampone e la mini quarantena di cinque giorni per chi rientra dai Paesi dell’area C, dunque quelli europeo, più le new entry Israele, Regno Unito e Irlanda del Nord.
Nonostante le riaperture sul territorio italiano, dunque, il caotico quadro di emergenza internazionale (a cui si aggiungono notizie a effetto come lo sconsiglio Usa dei viaggi Italia) e l’assenza di veri e propri corridoi turistici – da mesi richiesti dalle associazioni – frenano programmazione e ripartenza dell’outgoing, ma anche dello stesso incoming. Con la nostra travel industry ancora e disperatamente in stallo.