by Redazione | 7 Maggio 2020 15:36
Prove tecniche di ripresa nel monitoraggio del turismo estero verso l’Italia elaborato con le segnalazioni di 30 sedi estere dell’Enit. Sui social network, infatti, si sono registrate 187 milioni di interazioni e ad oggi si registrano 400mila prenotazioni dall’estero verso il nostro Paese per la summer. Una scossa di incoraggiamento all’incoming per il post Covid-19 con innumerevoli manifestazioni di solidarietà nei confronti dell’Italia.
L’ascolto social dell’Enit evidenzia come con l’estate alle porte ci sia – nonostante il Covid – il desiderio di vacanze e la ricerca della parola turismo. Dal 18 marzo al 30 aprile, si contano un totale di 617,4 mila mention della penisola – di cui 32,6 mila comparse sul web e 584,8 mila dai social – che hanno prodotto 187 milioni di interazioni, una campagna promozionale spontanea del valore di 331 milioni di euro.
I PRIMI SEGNALI. Nel corso delle ultime due settimane è cresciuta progressivamente l’incidenza percentuale delle citazioni che contengono riferimenti al tema “turismo” e per il periodo estivo da giugno ad agosto il numero delle prenotazioni aeroportuali riporta il trend tra i diversi Paesi europei in equilibrio.
In Italia si contano 407 mila prenotazioni (-68,5%), in Spagna 403 mila (-63,7%) ed in Francia 358 mila (-66,3%). Le strutture ricettive registrano una minore disponibilità di posti letto per il mese di giugno, un segnale che lascia ben sperare. E anche il prezzo medio delle camere in vendita sulle Ota, che ha subito un calo generalizzato a febbraio e marzo, si sta risollevando in tutta Italia già in previsione del mese di giugno.
La settima settimana osservata dall’ufficio Studi Enit ha comunque rilevato un andamento ancora molto debole degli arrivi aeroportuali nel 2020, con perdite dal 1° gennaio al 26 aprile del -63,4% rispetto allo stesso periodo del 2019 (che sale a -94,7% da marzo e aprile), proseguendo il trend di maggiore profondità di calo dovuto alla domanda internazionale fermata dalle restrizioni antivirus.
Scendono gli arrivi dal mercato cinese al -77,4% (valore massimo) e dagli Usa (-71,7%), contro il calo inferiore del -54,5% registrato dalla Russia.
CROLLA IL TRAFFICO AEREO. Incoraggianti i segnali relativi all’analisi degli scenari economici a breve termine che indicano un recupero completo nel triennio 2020/2022. Entro questo periodo, quindi, il turismo complessivamente avrà recuperato i volumi del 2019 e li supererà con un totale di visitatori del +4% rispetto al 2019, trend dettato dal turismo domestico. Ma la situazione mondiale degli arrivi aeroportuali internazionali tra gennaio e marzo 2020, evidenzia comunque un calo generalizzato del -38,2% rispetto al primo trimestre del 2019, che vede in testa la diminuzione in Asia e Pacifico con il -48,7%, seguita al secondo posto dall’Europa col -36,4%, dall’Africa e Medio Oriente col -29% e dalle Americhe al -26,7%.
In Europa è l’area del Centro est europeo a subire il calo più profondo pari al -40,7%, seguita dall’Europa occidentale col -39,7% e dal sud Europa col -39,2% mentre l’Europa del nord limita il danno al -33,9%.
Dall’Enit, infine, un breve flash sul peso economico del turismo in Europa e sulle prossime mosse della Ue a favore del comparto: ad oggi il settore vanta un 12% di quote dell’occupazione totale, attestandosi come la quarta categoria di esportazione Ue e genera entrate per oltre 400 miliardi di euro.
I PROPGRAMMI EUROPEI. L’emergenza del coronavirus sta spingendo l’Unione Europea ad adottare strumenti di sostegno economico a cui è possibile accedere e su cui Enit già fornisce un aggiornamento costante, utile agli operatori. Nel riepilogo delle prime mosse vengono menzionati il Programma Coronavirus Response Investment Initiative; una manovra che permetterà alle autorità pubbliche di riorientare gli importi non utilizzati nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento europei anche nel settore del turismo; l’istituzione di 1 miliardo di euro messo a bilancio dalla Commissione Ue come garanzia al Fondo Europeo per gli investimenti, per rafforzare gli strumenti finanziari esistenti (il Cosme) e ciò dovrebbe mobilitare otto miliardi di euro di finanziamento del capitale circolante e sostenere almeno 100mila piccole e medie imprese. Infine il SURE “State sUpported shoRt-timE work”– strumento per mitigare i rischi della disoccupazione in caso di emergenza, per coprire la cassa integrazione e favorire la riduzione degli orari di lavoro in direzione dei part time. Il fondo dovrebbe mobilitare risorse finanziarie fino a 100 miliardi di euro.
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