Italia, l’incoming è tornato: +238% solo a Roma
Recuperare e se possibile aumentare le quote di mercato pre Covid e fronteggiare l’emergenza occupazione perché nel settore mancano almeno 350mila addetti di medio-alta professionalità: queste alcune delle priorità enfatizzate dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia nel corso di un incontro con la stampa estera, a Roma, durante il quale sono stati anche resi noti i primi confortanti dati sulla prima parte del 2022, che lasciano addirittura intravedere un ritorno dello spettro overtourism.
«Affrontiamo questo ritorno al futuro – ha detto Garavaglia – con la consapevolezza che il turista e il suo modo di viaggiare sono profondamente cambiati e proprio le forti esigenze esperenziali fanno dell’Italia la destinazione ideale per soddisfare questi nuovi bisogni. Grazie alla digitalizzazione potremo profilare meglio l’offerta sui vari mercati: il nostro nuovo hub nel portale nazionale (Italia.it) e la app che verrà rilasciata in ottobre sono le risposte innovative a una domanda turistica profondamente mutata. Tutto questo insieme alle molteplici azioni promozionali che l’Enit sta conducendo e alle diverse opportunità di visibilità mediatica come l’Eurovision, che in questi giorni sta proiettando angoli della penisola a un’audience di 200 milioni di persone, e il Giro d’Italia seguito da milioni di sportivi nel mondo. Operazioni che favoriranno di sicuro il pieno rilancio delle nostre destinazioni».
Dei primi concreti segnali di ripresa ha parlato Roberta Garibaldi, amministratore delegato dell’Enit, che ha fornito ai giornalisti stranieri alcuni dati eclatanti: «In quest’ultimo periodo abbiamo registrato confortanti recuperi sia in termini di presenze che di spesa internazionale, soprattutto nelle città d’arte: a Milano +164% di visite estere, pari a un 1,7 milione di arrivi in più rispetto allo scorso anno, e 1,4 miliardi di dollari di spesa (+72%); a Roma abbiamo toccato +238% di visite internazionali, con 5,4 milioni di arrivi e +118% nella spesa, pari a 2,5 miliardi di dollari. A Venezia abbiamo segnato 5,3 milioni di arrivi (+2,6 milioni rispoetto al 2019) con una spesa di 3,3 miliardi di dollari».
Numeri che secondo Garavaglia, non solo mostrano la reattività dei vari mercati, ma riprongono anche questioni critiche come l’overtourism: «Il nostro lavoro nella promozione vuole proprio cercare di destagionalizzare quanto possibile e delocalizzare i flussi turistici, facendo scoprire ai visitatori stranieri, ma anche italiani, la bellezza di esperienze in altre zone d’Italia».
Garavaglia ha poi affrontato il tema delicato dell’assenza di turisti russi: «Sappiamo che questo bacino di traffico vale circa il 2% del totale e che la sua totale defezione colpirà soprattutto il segmento del lusso, ma possiamo già contare su una forte ripartenza del turismo dagli Usa, bacino in buona parte costituito da turisti altospendenti, che lascia ben sperare per la compensazione di certe assenze», ha dichiarato.
Altro tema caldo in questa stagione ripresa, è rappresentato dalla mancanza di figure professionali in molti ambiti turistici. E qui Garavaglia ha ammesso: «Si tratta di un grave problema. Nel settore mancano almeno 350mila addetti e questo significa che nell’incrocio domanda-offerta di lavoro c’è qualcosa che non va proprio. Dobbiamo istituire appena possibile un tavolo tecnico con le istituzioni competenti e con gli operatori di settore per capire come si possa fronteggiare questa emergenza occupazionale, magari correggendo delle anomalie nei percorsi formativi: basti pensare che, ad oggi, il 75% dei giovani che esce dalle scuole alberghiere non entra nel circuito del turismo. È evidente che qualcosa non funziona come dovrebbe. E non possiamo permetterci, proprio ora, di avere deficienze nella qualità dei servizi».
A tal proposito Garavaglia si è detto favorevole alla reintroduzione dei voucher nel turismo per tamponare questo deficit e sconfiggere il lavoro nero: «Uno strumento valido, temporaneo, che va ripensato seciuramente con nuove regole e il supporto digitale ci aiuta a moniorare la sitiuazione e garantire trasparenza».
Garavaglia ha, poi, aggiunto altre sue riflessioni, come l’intenzione di avviare una politica di incentivi per i camper, una formula di mobilità che aiuta alla destagionalizzazione e redistribuzione dei flussi e una sempre più stretta sinergia con le Regioni: è di ieri l’accordo tra ministero e Conferenza delle Regioni su alcuni Piani di sviluppo molto legati al turismo, fra i quali il rilancio dei treni storici e il potenziamento delle piste ciclabili per favorire il cicloturismo. «Dobbiamo avere una leale collaborazione con tutte le Regioni e ci stiamo riuscendo, anche in campo promozionale», ha concluso Garavaglia.