Tagli in vista alle frequenze dei collegamenti per Italo-Ntv. L’obbligo del riempimento al 50% a bordo dei treni potrebbe portare la società a ridurre il numero dei propri servizi, che dopo il lockdown erano arrivati ad essere 87 collegamenti attivi (111 prima della pandemia). In totale, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, potrebbero scendere a 60 su tutto il network, con riduzioni e soppressioni “da valutare in base alle tratte meno frequentate”.
Ntv, prosegue il quotidiano, “che durante il lockdown ha registrato una perdita di 200 milioni (veniva garantita solo una coppia di treni Milano-Venezia) potrebbe, se le restrizioni anti-Covid non dovessero allentarsi come avvenuto con gli aerei (capienza ammessa al 100%) o per i mezzi pubblici (80%), passare da una graduale diminuzione dei treni allo stop totale, mettendo a rischio il posto dei suoi 1.500 lavoratori e di altri 3.500 dell’indotto”.
Il duro colpo per la società, si legge nell’articolo, “è arrivato a inizio agosto quando il governo ha eliminato le deroghe al distanziamento sui tremi contenute nelle linee guida del dpcm del 14 luglio, a patto che venissero rispettate le condizioni di sicurezza. Nel frattempo Italo, che stava ripartendo con una domanda in crescita del 70%, si è trovata dopo il nuovo dietrofront del governo a rimborsare biglietti già venduti, cosa che ha causato una perdita di tre milioni.
Da parte sua, il ministero dell’Infrastrutture e dei Trasporti sta in questi giorni riflettendo su come si possa ridurre il distanziamento mantenendo la sicurezza, anche perché la capienza attualmente consentita (in teoria al 50%), arriva invece solo al 30% a causa della scarsità della domanda.
«Italo e Trenitalia ci hanno mandato tutta una serie di proposte che abbiamo già valutato ripetutamente: alcune le abbiamo integrate e altre ci sembrano buone per garantire, con un riempimento maggiore, la sicurezza ai passeggeri. Tutta questa mole di lavoro la stiamo condividendo col ministero della Sanità e, conseguentemente, col comitato tecnico scientifico per vedere se anche sui treni a lunga percorrenza si può aumentare il riempimento» dando così anche a Italo una boccata di ossigeno», ha dichiarato a questo proposito la ministra Paola de Micheli, a margine di un convegno a Genova.