Il turismo in tutto il mondo batte ogni record, ma crescere troppo può fare male. Sono stati oltre 1,3 miliardi gli arrivi internazionali nel 2017, con un +6,5% rispetto a dodici mesi prima, il più alto tassi di crescita negli ultimi 20 anni, stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto). «I viaggiatori hanno ripreso fiducia, e tutto ciò nonostante la paura del terrorismo e di eventi naturali», ha detto il direttore della società di consulenza Ipk International Rolf Freitag, presentando i dati della ricerca World Travel Monitor nella giornata inaugurale di Itb Berlino. E le prospettive per il 2018 parlano di un trend destinato a continuare, con un aumento che arriverà, in media, al 5%.
Nonostante tutto, però, la paura del terrorismo continua a mostrare le sue conseguenze negative, visto che per il 37% degli intervistati nella survey condotta da Ipk International a febbraio, è proprio l’instabilità in giro per il mondo che condizionerà i piani delle loro vacanze (era il 41% lo scorso ottobre). Tra le destinazioni più gettonate dei prossimi mesi ci sarà il Mediterraneo e la cara e vecchia Europa (+7%), con una preferenza per city break e vacanze marine, mentre sono in flessione i viaggi a lungo raggio.
In crescita anche i flussi verso Nord e Sudamerica (+5%) e Asia (+5%). A livello nazionale, poi, la Spagna si conferma metà più gettonata, Usa al secondo posto e Germania al terzo, con l’Italia quinta dopo la Francia. «Una simile crescita ha, però, dato vita a quella che sarà la preoccupazione maggiore del 2017, il cosiddetto overtourism. Un fenomeno che è salito all ribalta delle cronache con le proteste svoltesi a Venezia, Dubrovnik, Barcellona e addirittura in Thailandia», sottolinea Freitag.
Addirittura, stando sempre alla ricerca, è risultato che per il 24% dei viaggiatori (circa uno su quattro) la destinazione che aveva appena visitato soffriva di sovraffollamento. Al primo posto delle location meno tranquille Città del Messico, seguita da Shanghai, Venezia, Beijing, Hong Kong, Istanbul, Amsterdam, Firenze e Barcellona. E non è tutto, perché l’insofferenza verso i flussi di vacanzieri in eccesso ha riguardato anche settori insospettabili come le crociere.
«Bisogna trovare al più presto delle soluzioni», ha ribadito Freitag. Anche perché i prossimi mesi vedranno il ritorno al centro dello scacchiere dei viaggi di Paesi come l’Egitto e la Tunisia (nel solo 2017, gli arrivi nel Paese mediorientale sono raddoppiati, in quello nordafricano sono cresciuti di un terzo).