by Fabrizio Condò | 4 Marzo 2025 14:26
Italia chiama Germania: non a caso sono i giorni di Itb Berlin 2025[1], un’edizione record, la 59esima, con 165 Paesi rappresentati e l’Albania Paese partner. Nel giorno dell’apertura della fiera – il vero termometro del travel per l’estate che verrà – il padiglione tricolore innalza il vessillo degli arrivi 2024 in crescita rispetto al 2023, con i tedeschi in vetta tra i turisti esteri che hanno scelto il nostro Paese: 14,8% nei primi 9 mesi dello scorso anno, davanti a Francia (13,2%), Regno Unito (7,5%) e Usa (5% circa).
I dati Enit sul trend e gli stili del turismo italiano sono stati illustrati a margine dell’inaugurazione dello stand Italia, alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè, dell’Ambasciatore d’Italia a Berlino Fabrizio Bucci, dell’amministratore delegato di Enit, Ivana Jelinic, e della presidente di Enit, Alessandra Priante.
Sono 14 le Regioni presenti[2] (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta) oltre a 250 operatori, provenienti sia dal mondo pubblico che privato. In prima fila Trenitalia, Ita Airways, nel padiglione targato Lufthansa.
L’intelligenza artificiale fra i temi cruciali dell’evento, che tra conferenze, talk e tavole rotonde si concentrerà sulle principali sfide del turismo globale. Il menù tedesco prevede incontri con i big player del settore. I circa 400 relatori illustreranno intuizioni e tendenze, dibattendo sugli argomenti più caldi dell’industry.
Tra le motivazioni per le quali i viaggiatori stranieri scelgono di trascorrere la vacanza in Italia spicca il dato relativo ai soggiorni enogastronomici, che crescono del +176%. Da esperienze di nicchia all’inizio degli anni 2000, oggi rappresentano un trend affermato. Il solo turismo internazionale ha speso 363 milioni di euro nell’ultimo anno, perché si tratta di un comparto che valorizza non solo le “classiche” mete turistiche, ma porta alla scoperta delle aree interne del Paese, delle tradizioni e dei sapori italiani.
In termini di volumi, si tratta di 1,1 milioni di visitatori stranieri che trascorrono all’insegna dell’enogastronomia 1,8 milioni di pernottamenti. Anche in questo caso i tedeschi si collocano tra i mercati in testa al rating, con oltre 100mila viaggiatori che soggiornano per 361mila notti, per un totale di oltre 58 milioni di euro di spesa.
Le eccellenze del made in Italy esportate, inoltre, rappresentano il primo “biglietto da visita” del nostro Paese all’estero e attraggono turisti in arrivo. Primeggia il settore dei prodotti agroalimentari: nei primi 6 mesi del 2024 l’export è risultato pari a circa 34 miliardi di euro (+7,1% su gennaio-giugno 2023, con una previsione di chiusura 2024 a 70 miliardi). I principali Paesi destinatari delle esportazioni agroalimentari nostrane sono – tanto per cambiare – Germania (15,4% sul totale), Stati Uniti (11%), Francia (11%) e Regno Unito (6,8%).
C’è poi il capitolo dedicato al turismo rigenerativo, una nuova modalità di vacanza sostenibile che contribuisce attivamente alla valorizzazione dell’ecosistema naturale e sociale del territorio, con iniziative condivise con i turisti di recupero ambientale e di raccolta dei rifiuti in mare, sulle coste, nei parchi naturali, ma anche di apprendimento e condivisione con i compagni di viaggio di tecniche produttive, di raccolta e di trasformazione agricola, artigianali e di cucina locale.
Secondo gli ultimi dati Booking, il 44% dei consumatori altospendenti in Europa, Asia e Nord America sarebbe disposto ad aumentare del 10% la propria spesa per i viaggi se ciò contribuisse alla protezione dell’ambiente; il 39% di loro sarebbe addirittura disposto a spendere di più. Un concetto che trova d’accordo anche gli italiani: il 64% considera l’ambiente e la sostenibilità come fattori influenti nelle proprie decisioni di viaggio, un dato che sale al 71% tra gli under 35. Inoltre, secondo dati Enit, il 75% degli italiani ritiene che la crescita del turismo sostenibile sia fondamentale per la transizione ecologica del Paese, mentre il 63% preferisce destinazioni turistiche locali per promuovere il turismo di prossimità e valorizzare i borghi italiani.
Parlando di nuovi stili turistici, focus su quello open air. In Italia si contano circa 20.000 esercizi agrituristici con oltre 295mila posti letto. Una modalità di vacanza in piena natura per cui gli arrivi turistici superano i 4,5 milioni, con un trend di aumento costante dal 2018 (ancora +11% nel 2023). Quella all’aria aperta è una scelta di vacanza che attrae nello specifico i turisti internazionali nel 51% dei casi.
Complessivamente si contano 16,6 milioni di pernottamenti con un’incidenza dei mercati internazionali superiore al 60% del totale. Negli ultimi 9 anni la crescita di questo comparto raggiunge il +62,7% per gli arrivi e il +47,2% per i pernottamenti. Anche in questo caso la Germania guida la classifica dei primi 5 Paesi di provenienza, con un’incidenza del 41% sul totale, i Paesi Bassi (8%), gli Stati Uniti (6,5%), Francia (4,5%), Svizzera e Liechtenstein (4,8%).
Ma perché c’è tanta voglia di Italia in Germania? Dall’analisi di Enit emerge che il nostro Paese viene particolarmente apprezzata per il suo paesaggio naturale — montagne, coste, campagna (circa 68%), per l’enogastronomia (56,7%) e per la storia e il patrimonio culturale (50,8%). L’83,2% degli intervistati tedeschi ha già viaggiato in Italia per vacanza, di cui il 43,2% più di tre volte. Le località più visitate includono le città d’arte (67,4%), le aree rurali e collinari (45,2%) e quelle montane (39,4%). Circa il 44% prevede di tornare in vacanza in Italia nei prossimi 3 anni, come confermano le prenotazioni aeroportuali già effettuate per questo 2025.
«Le relazioni tra Italia e Germania – ribadisce Santanchè – rappresentano un pilastro fondamentale per la nostra economia e, in particolare, per il settore turistico. La Germania è il primo mercato di provenienza per i viaggiatori che scelgono l’Italia come meta e questo è un segno tangibile della fiducia e dell’apprezzamento che i tedeschi hanno per la nostra cultura, la nostra storia e le nostre bellezze naturali. Nel 2024 abbiamo registrato un incremento significativo nel numero di visitatori tedeschi e la nostra intenzione è quella di continuare a sviluppare iniziative che possano attrarre sempre più turisti».
«Investire nel turismo – conclude il ministro – significa investire nel futuro e il nostro impegno è quello di promuovere sempre di più un’Italia accogliente, innovativa e pronta a soddisfare in ogni periodo dell’anno le aspettative dei viaggiatori tedeschi. È fondamentale rafforzare questi legami, non solo per il turismo, ma anche per le opportunità commerciali che ne derivano, creando un circolo virtuoso che porterà benefici a entrambi i Paesi».
Dall’ad di Enit Jelinic una disamina generale sul travel: «Il turismo è in continua evoluzione. Di anno in anno mutano i trend e dobbiamo essere in grado di adattarci prontamente a questi cambiamenti. Notiamo che i giovani mettono al primo posto la sostenibilità del viaggio, numerosi turisti internazionali prediligono nuove esperienze all’aria aperta e alla scoperta di mete alternative alle grandi città. Ritengo che siamo sulla strada giusta, la promozione delle nostre eccellenze all’estero funziona, come dimostra la correlazione tra l’export e gli arrivi in Italia».
«Il turismo è una fonte di ricchezza imprescindibile per il nostro Paese, non solo in termini economici, ma anche culturali e di immagine – osserva l’Ambasciatore Bucci – L’Italia è tra i primi 10 Paesi al mondo per numero di turisti stranieri e la Germania in vetta. Nei prossimi anni ci aspettiamo una presenza ancora maggiore di turisti tedeschi, anche grazie ai Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026[3], che vedranno più di 3.500 atleti da 93 Paesi contendersi 195 medaglie nella splendida cornice delle Dolomiti».
E mentre Itb accende i riflettori sulla crescita significativa del comparto crocieristico – che in Italia contribuisce all’economia nazionale con 14,7 miliardi di euro – c’è chi i riflettori se li prende da sé: l’Egitto. La Germania, come per l’Italia, resta il mercato turistico più importante: nel 2024 1,7 milioni di turisti tedeschi hanno visitato il Paese, +5% rispetto al 2023. In totale, 15,7 milioni di stranieri hanno visitato l’Egitto, anche in questo caso con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo, entro il 2030, è accogliere 30 milioni di visitatori all’anno.
Ua risalita impetuosa, quindi. Il conflitto israelo-palestinese[4] aveva fatalmente bloccato la crescita degli arrivi in quella che è una destinazione storica per i turisti italiani, ma ora per la terra dei Faraoni è il momento della rimonta nel segno della “diversità”, come aveva spiegato all’Agenzia di Viaggi Magazine il ceo dell’Egyptian Tourism Authority, Arm El-Kady[5].
Tesi condivisa dagli operatori del settore presenti a Berlino, dove l’Egitto sta recitando la parte del leone: ottimo rapporto qualità-prezzo, nessuna difficoltà di barriera linguistica – gli egiziani, ad esempio, parlano bene l’italiano – una meta vicina (poco più di tre ore di volo da Roma). Tutti fattori già messi in evidenza durante la recente convention di Veratour a Marsa Alam[6].
E ai quali se ne sta per aggiungere un altro, decisamente importante: l’apertura, il prossimo 3 luglio al Cairo, del [7]Grand Egyptian Museum (Gem), destinato a diventare il più grande museo archeologico del mondo.
“Nel 2025, l’Egitto tornerà a essere una destinazione di punta per gli amanti della cultura e della natura”, si legge in una nota dell’Egyptian Tourism Authority diramata da Berlino, mentre in conferenza stampa Sherif Fathi, ministro del Turismo e delle antichità egiziano ha sottolineato con orgoglio: «La Germania rimane una pietra angolare del nostro settore turistico e ci impegniamo a rafforzare ulteriormente i nostri legami. Con l’imminente apertura completa del Gem – oltre 300.000 persone hanno già visitato le gallerie principali del museo durante la pre-apertura, una tappa obbligata per i viaggiatori in Egitto – e la nostra attenzione costante alla sostenibilità, prevediamo un aumento significativo dei visitatori nel 2025».
Oltre al Gem, l’Egitto propone un altro appuntamento con la storia. Un team di ricerca egiziano-britannico, infatti, ha scoperto la tomba di Thutmose II, mai scoperta prima e considerata la scoperta archeologica più significativa dalla scoperta della tomba di Tutankhamon nel 1922.
Inoltre, l’Egitto sta emergendo come una destinazione di primo livello per il turismo della salute e del benessere, dove resort di lusso e sorgenti curative naturali creano l’ambiente perfetto per il relax e il ringiovanimento. «L’Egitto – ha osservato ancora il ministro Fathi – offre agli amanti della cultura e della natura una diversità senza pari che promette sia avventure che relax: le attività sportive acquatiche, il kitesurf, i safari nel deserto e le immersioni. Il turismo sostenibile è il nostro principio fondamentale».
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