Ivrea e Canavese puntano sulla riconversione turistica

Ivrea e Canavese puntano sulla riconversione turistica
15 Luglio 07:00 2021 Stampa questo articolo

Un territorio comunemente considerato a vocazione industriale e agricola che diventa destinazione turistica. Ivrea e Canavese puntano su chi cerca una vacanza sostenibile, tra natura e paesaggi, ricca di spunti tra storia, cultura, tradizione, turismo attivo e molto di più. È un territorio, tra l’altro, vicino a grandi centri urbani come Torino e Milano.

È questo il nuovo corso turistico intrapreso dall’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, costituita nel 2018 con per favorire il progresso e lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio canavesano, valorizzando e rafforzando l’identità territoriale e culturale di un’area di 138 paesi. Un obiettivo che – da statuto dell’Agenzia – deve passare attraverso il senso di appartenenza e di bene comune dei residenti, per il benessere individuale e collettivo e per uno sviluppo più sostenibile.

Un biglietto da visita che ricorda la visione di un illuminato industriale, Adriano Olivetti, che ha saputo portare il design e la tecnologia italiana nel mondo dando forma a una nuova visione della fabbrica. Ed è proprio grazie alla concezione umanistica del lavoro di Olivetti se Ivrea, Città industriale del XX secolo, è stata proclamata Patrimonio mondiale Unesco nel 2018.

Anche il Castello di Agliè è una delle residenze sabaude Patrimonio Unesco dal 1997: sette secoli di storia e un passato nobile e antico testimoniato dagli allestimenti che caratterizzano le 300 stanze e i giardini. E dal 2011 anche l’insieme dei Palafitticoli Preistorici dell’Arco Alpino, tra cui anche quelli del Lago di Viverone, a cavallo tra le province di Torino e di Biella.

«Ivrea e il territorio del Canavese sono conosciuti come zone dedite all’agricoltura, alla viticoltura e, naturalmente, all’industria, spesso visitati per motivi di lavoro o di transito per raggiungere Torino o la Valle d’Aosta –­ commenta Luisa Marchelli, presidente dell’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese – Lo scorso anno, invece, abbiamo visto un forte aumento di visitatori italiani che hanno, quasi con sorpresa, scoperto luoghi vicini, facili da raggiungere, ricchi di attrattive e risorse naturali e poco affollati».

Una tendenza che si era già manifestata prima del 2020, con un numero di turisti triplicato dal 2007 al 2017 provenienti anche dall’estero, soprattutto da Germania, Francia, Olanda e Belgio. Nel 2020, anche grazie al voucher della Regione Piemonte, che ha contribuito a valorizzare il territorio incentivandone la scoperta, le prenotazioni di vacanze nel Canavese sono aumentate.

«Ivrea e il Canavese rappresentano una nuova e interessante destinazione turistica di prossimità per alcuni grandi centri urbani del nord, ma anche per chi viene da lontano e opta per vacanze più lunghe e articolate”, continua Luisa Marchelli.

L’Agenzia sta mettendo a punto una serie di strumenti fondamentali per la promozione del territorio. In primis un portale di destinazione articolato e completo, e sono già previste altre attività di comunicazione multicanale.

«Oltre ai siti Unesco, offriamo soggiorni e vacanze all’insegna della sostenibilità e del turismo attivo – aggiunge – Abbiamo anche il vantaggio di essere aperti tutto l’anno: d’inverno, si possono fare escursioni in ciaspole sui monti del Parco Nazionale del Gran Paradiso, provare l’arrampicata su ghiaccio e anche sciare, mentre d’estate ci si dedica a tour, cicloturismo, equitazione, golf, rafting e parapendio oppure a visitare castelli e ville. Inoltre, il territorio è ricco di eccellenze gastronomiche e la sua particolare conformazione, con corsi d’acqua e colline moreniche, dà vita alla produzione di ottimi vini, ad esempio il rosso e pregiato Carema oppure il bianco profumato Erbaluce Docg».

Da un punto di vista ricettivo, le strutture presenti sul territorio sono prevalentemente piccole realtà, tra queste dimore di charme. Oltre a bed&breakfast, agriturismi e piccoli hotel. La tradizione culinaria si basa su ricette tipiche a km0 e vini autoctoni.

Tra le ultime novità, la candidatura di Ivrea a Capitale Italiana del Libro nel 2022, presentata il 7 luglio, il cui oggetto simbolo e filo conduttore è la Lettera 22, l’iconica macchina da scrivere di Olivetti.

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