Jet fuel e cancellazioni: l’allarme dei vettori Usa
Nonostante il ritorno all’aumento del traffico passeggeri, scaturito in prima battuta dal l’allentamento delle restrizioni Covid in tutto il mondo, e che ha provocato anche casi di forte congestione in Europa, il mondo del trasporto aereo e le compagnie sono in enorme difficoltà a causa del prezzo del carburante e della carenza di personale. Un fenomeno che sta dilagando anche oltreoceano, come sottolineato da due dei più rappresentativi ceo del settore, tra cui Robin Hayes di JetBlue e Scott Kirby di United Airlines.
«L’aviazione accusa ancora le stesse difficoltà rilevate in altri settori – ha dichiarato Hayes a Bloomberg – Bisogna agire ora, dobbiamo fare del nostro meglio per assicurarci operazioni sicure e affidabili. In questo momento, in cui la domanda di viaggio è tornata, è necessario ottimizzare le risorse, arginando i problemi attuali fatti di scioperi, ritardi e cancellazioni».
Il ceo di United Airlines, Scott Kirby, sostiene che le compagnie aeree potrebbero dover tornare a chiedere aiuto al governo, «non per denaro ma per costruire un sistema di traffico aereo più forte e resiliente. Le low cost faranno molta fatica ad assumere un numero sufficiente di piloti», ad esempio.
Kirby parla poi dell’aumento dei prezzi del carburante, «che sta uccidendo l’intera industria: se i costi per barile rimangono al livello attuale parliamo di 12 miliardi di dollari di spese incrementali rispetto al 2019».