by Maria Grazia Casella | 31 Ottobre 2022 10:04
Prima azienda turistica italiana e settima nell’Unione Europea, Kel 12 ha ottenuto ad agosto la certificazione B Corp che ne attesta l’impegno per un’economia turistica virtuosa. Ma cosa significa esattamente essere un’impresa B Corp, quali sono i vantaggi e, soprattutto, come lo si diventa? Lo ha spiegato Gianluca Rubino, amministratore delegato Kel 12, raccontando le motivazioni alla base di questa decisione e l’iter seguito per ottenere la certificazione nel corso del convegno “B Corp: quando il business turistico diventa una forza per il bene comune. Verso un modello d’impresa più sostenibile, inclusivo e rigenerativo”.
«In un certo modo, Kel 12 ha fatto della sostenibilità il suo modo di essere – ha esordito Rubino – Fin dal ‘99 ha deciso di fare un percorso sostenibile, quando di sostenibilità non parlava nessuno. Anche perché con il tipo di viaggi che facciamo, il rispetto per gli altri, per l’ambiente, per il territorio, è dentro di noi. Quindi cosa è accaduto? Durante la pandemia siamo venuti in contatto con Paolo di Cesare di Nativa, la Regenerative Design Company che accelera la transizione delle imprese verso modelli economici rigenerativi, e abbiamo scoperto un mondo, che c’era un modo di certificare questo modo di essere. Tant’è che la nostra difficoltà all’inizio è stata di esplicitare tutti questi modelli, perché è evidente che un’azienda che decide di intraprendere questo percorso deve averlo già dentro».
Rilasciata da B Lab, no profit con sede in Pennsylvania che ha il compito di valutare e misurare le performance sociali e ambientali delle imprese, la certificazione B Corp analizza il modello aziendale dalla governance al trattamento riservato ai dipendenti, ai fornitori, alle comunità e all’impatto sull’ambiente e sui clienti. Per ottenerla, le imprese si impegnano quindi a considerare il proprio impatto sociale e ambientale con lo stesso rigore solitamente riservato al profitto, facendosi promotrici di un nuovo paradigma economico.
Per Kel 12 il primo passo del percorso, durato in totale 18 mesi, è stato la trasformazione dello statuto societario in società benefit, avvenuta a novembre del 2021. «Solitamente le aziende hanno come scopo la soddisfazione degli azionisti – precisa Rubino – Diventare società benefit vuol dire che l’azienda si occupa non solo di questo, ma anche degli altri stakeholder, clienti, fornitori, dipendenti, l’ambiente e il territorio in cui si opera. Quindi l’imprenditore deve cambiare l’oggetto sociale dell’azienda e decidere che anche gli altri obiettivi devono essere perseguiti. In qualche modo vuol dire bruciarsi il ponte alle spalle, decidere che quegli obiettivi diventano tutti gli obiettivi».
Successivamente B Lab ha analizzato il modello aziendale di Kel 12 e ad agosto scorso ha rilasciato la certificazione B Corp con un punteggio pari a 86,3 su un minimo richiesto di 80. Per l’azienda non c’è un vantaggio diretto, ma l’appagamento di restituire una parte degli utili e dei benefici al territorio e all’ambiente che li generano. In questo modo Kel 12 contribuisce a rispettare i goal dell’Agenda 2030 e persegue la mission aziendale di far scoprire alle persone la bellezza del pianeta.
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