Non solo visite dall’Eurozona. Le entrate turistiche in Italia sono in aumento e cresce in particolare la spesa dei viaggiatori provenienti dal Medio Oriente e dal Far East. Sono le stime di Best and Fast Change, società fiorentina tra i principali cambiavalute d’Europa, che indica il dinaro kuwaitiano come la valuta con il maggiore aumento di scambi: nel 2017 l’incremento delle transazioni ha toccato il 55%.
L’aumento delle operazioni di cambio è stato significativo anche per shekel israeliano (+30%), yen (+16%), rublo (+14%) e lira turca (+13,6%). Tra le monete più scambiate in volume figura ovviamente lo yuan cinese, che lo scorso anno ha fatto registrare un aumento di transazioni del 5% presso gli sportelli Best and Fast Change.
«Non è un caso – commenta Fabrizio Signorelli, amministratore unico di Best and Fast Change – La spesa per vacanze dei turisti dell’Asia è cresciuta del 9,6% nel 2017, come afferma l’Indagine sul turismo internazionale da poco divulgata dalla Banca d’Italia, da cui emerge che i viaggiatori stranieri in Italia hanno speso lo scorso anno 39,2 miliardi, pari al 2,3% del pil, per un incremento del 7,7%».
Il contributo dei visitatori dell’area dell’euro incide in misura decisiva sulle entrate turistiche italiane: i flussi provenienti da Germania e Francia valgono da soli oltre 10 miliardi. «Tra i Paesi continentali che non fanno parte dell’area euro spiccano i numeri della Svizzera con un aumento delle transazioni di franchi vicino al 10%», aggiunge Signorelli.
Tra le monete del continente americano «sono in netta crescita i cambi di dollaro canadese (+7,3%) e real brasiliano (+5,6%)», mentre «la sterlina paga il post-Brexit». La moneta britannica, infatti, ha patito un calo di transazioni dell’13,5% negli sportelli Best and Fast Change.