La carica dei 45mila aerei che cambierà la mappa dei cieli

La carica dei 45mila aerei che cambierà la mappa dei cieli
14 Febbraio 07:00 2023 Stampa questo articolo

I prossimi 20 anni segneranno un cambiamento epocale per il trasporto aereo mondiale con un fabbisogno di 44.500 nuovi aerei, per un valore di 2,9 trilioni di dollari, che dovranno rispondere all’aumento previsto del traffico passeggeri del 3,6% annuo.

È quanto svela la nuova edizione del Fleet Forecast pubblicato dalla società internazionale di analisi aeronautica Cirium. E sarà la regione Asia-Pacifico a giocare la parte del leone per quanto riguarda questo enorme rinnovamento del parco macchine mondiale.

Una previsione ancora più impressionante se rapportata al fatto che l’88% dell’attuale flotta di aerei adibiti al trasporto passeggeri sarà ritirato dal servizio attivo entro il 2041.

Saranno, inoltre, gli aeromobili a corridoio singolo (narrow body) a conquistare il mercato, visto che rappresenteranno il 70% delle consegne complessive di jet entro il 2041, mentre la domanda di mercato per gli aerei a doppio corridoio (widebody) sarà significativamente inferiore e in progressiva discesa nel corso dei prossimi 20 anni.

“La flotta a corridoio singolo crescerà più velocemente, del 3,7% annuo, contro il 3,2% degli aerei a doppio corridoio anche perché il recupero del traffico a lungo raggio continua a ritardare – hanno sottolineato gli analisti di Cirium – La flotta di aeromobili regional crescerà in modo più modesto (+1,1% l’anno) con i modelli a turboelica destinati invece a crescere a un ritmo più veloce all’interno del settore”.

L’Asia-Pacifico sarà la regione leader di questo rinnovamento. Guidate dalla Cina, infatti, le compagnie aeree della regione dovrebbero rappresentare il 22% di tutte le consegne entro il 2041. In particolare, le flotte cinesi di aerei passeggeri aumenteranno del 4,5% (tasso annuo più elevato in assoluto) arrivando a rappresentare il 19% delle forniture globali.

I vettori aerei nordamericani ed europei dovrebbero ricevere rispettivamente il 21% e il 17% delle consegne stimate. I vettori che operano in Medio Oriente dovrebbero rappresentare circa il 7% delle consegne, che conteranno però “il 14% in termini di valore economico delle consegne, visto che le compagnie aeree di quest’area ordineranno molti più aeromobili a doppio corridoio”, ricorda Cirium.

Le previsioni per i prossimi 20 anni del trasporto aereo, quindi, spingono all’ottimismo i due più grandi produttori, Boeing e Airbus. Se per il quarto anno consecutivo, infatti, Airbus batte Boeing per numero di consegne e ordini, il costruttore americano fa segnare però il miglior risultato dal 2018, prima della caso 737-Max e della pandemia da Covid.

L’outlook in ogni caso è positivo per entrambi, nonostante i rallentamenti della supply chain, la crisi economica e il caro energia. Nel 2022 Airbus ha consegnato 661 aeromobili e ha ottenuto ordini per altri 820 aerei; il colosso di Seattle invece è ancora lento con le consegne (480 lo scorso anno), ma ha registrato un balzo degli ordini arrivati a 774 velivoli (561 di questi si riferiscono alla famiglia dei 737-Max).

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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